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Crisi nella maggioranza Monisteri: Voce Libera è opposizione

Centrodestra in fibrillazione a Modica dopo il vertice di ieri sera; Voce libera esce dalla maggioranza che sostiene la sindaca Monisteri, restano solo i consiglieri di Forza Italia e della lista civica Prendiamoci Cura. Si interrompe, al momento, anche il dialogo con Fratelli d’Italia.

di Chiara Scucces -

Si rompe l’asse della maggioranza che sostiene la sindaca di Modica Maria Monisteri. Con un comunicato ufficiale diffuso stamattina, il gruppo consiliare Voce Libera, formato da Michelangelo Aurnia, Margherita Cascino e Giorgio Civello, ha annunciato il proprio passaggio all’opposizione a partire dal prossimo consiglio comunale. Una decisione maturata, come spiegano i tre consiglieri, “a margine della riunione di ieri sera a Palazzo San Domenico”, alla presenza dei rappresentanti di Forza Italia e Fratelli d’Italia. “Da mesi, si legge nella nota, manifestiamo disagio per la mancanza di dialogo e condivisione da parte della Giunta. Le nostre richieste di confronto non hanno trovato riscontro, né si è registrata la volontà di mediazione da parte del sindaco”. La rottura arriva a pochi giorni da quell’incontro che, nelle intenzioni, doveva sancire l’avvio di una nuova fase politica del centrodestra modicano, in linea con la coalizione vincente alle ultime provinciali che ha portato Mariarita Schembari alla presidenza del Libero Consorzio di Ragusa. Proprio ieri sera però, il confronto non è andato come sperato: le attese di Voce Libera su un possibile rimpasto di giunta, tema già sollevato dopo la precedente riunione di coalizione, non hanno trovato apertura. Non è stato sufficiente l’offerta della sindaca di un assessorato al gruppo consiliare (ma rimanendo tutti gli altri assessori)  per sanare un malcontento che va avanti da mesi. La scelta di Voce Libera segna dunque un punto di svolta: da gruppo di maggioranza a opposizione “costruttiva”, come precisato nella nota. Intanto, anche il dialogo con Fratelli d’Italia (che non ha ancora rappresentanza né in giunta né in consiglio) sembra essersi interrotto. La presenza del coordinatore cittadino Marco Nanì agli incontri della scorsa settimana e di ieri sera aveva fatto pensare a un percorso di avvicinamento, nell’ottica di un allineamento politico tra Provincia e Comuni, ma la chiusura registrata a Modica pare aver raffreddato ogni interlocuzione. Secondo quanto trapela, la sindaca Monisteri avrebbe espresso la necessità di una “concertazione preventiva con i sindaci del territorio” prima di valutare qualsiasi ingresso in giunta. Una posizione che, letta tra le righe, sembra collegarsi ai malumori che serpeggiano in alcune amministrazioni rispetto a un possibile ingresso di Forza Italia nelle giunte dove il partito non ha rappresentanza. “Modica non può essere la città che si sacrifica”, avrebbe detto la sindaca nel corso del vertice, frase che potrebbe essere interpretata come un segnale di prudenza, ma anche di consapevolezza politica. C’è chi legge in questo atteggiamento forse il tentativo di non esporsi troppo in una fase in cui i rapporti interni al centrodestra provinciale restano delicati. Intanto, dal fronte azzurro bocche cucite: nessuna dichiarazione ufficiale, nessun commento sull’accaduto. Alla luce di questa frattura, l’Amministrazione Monisteri può oggi contare solo sull’appoggio dei cinque consiglieri di Forza Italia e di Neva Guccione e Cristina Cecere della lista civica Prendiamoci Cura. Una maggioranza numericamente più fragile, che dovrà ora misurarsi con una nuova fase politica segnata da equilibri tutti da ridefinire.