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Danni al Palcossiga a Gela, l’Asp ‘se ne lava le mani’ con un post
La questione del Palacossiga di gela distrutto e vandalizzato, si arricchisce di un nuovo capitolo. Dopo l’ennesimo sopralluogo in cui Asp e Comune hanno provato a quantificare i danni e ad individuare la responsabilità di quanto successo, l’azienda “se ne lava le mani” con un post su Fb e rimpalla ogni addebito al Comune. Dall’ente comunale però ribadiscono: “non esiste alcun atto ufficiale di riconsegna, Asp si faccia carico dei danni”.
Sul parquet distrutto del Palacossiga oggi l’unica cosa che rimbalza non è certo una palla da basket o da pallavolo, quanto piuttosto la responsabilità dei pesanti danni patiti dalla struttura.
Dopo il recente sopralluogo mirato a capire le colpe legate alla sorveglianza del bene dopo la chiusura dell’hub vaccinale e per quantificare i danni che, ad oggi, sarebbero stimati in circa 800mila euro, il management dell’Azienda sanitaria provinciale se ne tira fuori alla maniera dei millenials, con un post pubblicato sulla pagina Fb ufficiale.
Sulla piattaforma social l’Asp allontana eventuali responsabilità rispetto a quanto accaduto nella struttura sportiva, poi. Secondo i vertici dell’Azienda, infatti, la colpa di quanto avvenuto sarebbe da imputare interamente al comune che dovrà, per conto proprio, provvedere all’accertamento di ogni responsabilità interna sulla gestione dell’immobile.
L’Asp insomma se ne lava le mani e, a sua discolpa, pubblica uno screen di un unico articolo di una testata locale con data 7 marzo, ampiamente smentito già nei giorni seguenti, tralasciando le decine di servizi giornalistici che invece raccontavano per filo e per segno l’evolversi della faccenda.
Ad evidenziarlo è l’ex assessore Salvatore Incardona, quel 7 marzo presente al PalaCossiga, che prova a dimostrare con gli atti ufficiali che quel giorno non ci fu alcuna riconsegna ufficiale ma solo un atto simbolico nell’attesa che Asp ripulisse la struttura per poi riconsegnarla ufficialmente.