Catania
Due interventi dei Carabinieri, maltrattamenti e tutela
Il primo per un maltrattamento in famiglia e il secondo a tutela dei lavoratori
La Procura di Catania ha ottenuto un provvedimento cautelare nei confronti di un 27enne catanese accusato di maltrattamenti in famiglia. Il GIP ha ordinato il divieto di avvicinamento alla ex convivente e al suo figlio, con l’applicazione del braccialetto elettronico, eseguito dai Carabinieri della Stazione di Catania Ognina.
Le indagini hanno rivelato un lungo periodo di abusi da parte dell’indagato, che ha aggredito la compagna e il figlio di lei, anche in presenza dei due figli minori della coppia. Dopo un episodio violento avvenuto a inizio luglio, in cui l’uomo ha danneggiato oggetti e ha minacciato la famiglia, la vittima ha deciso di denunciare. Gli abusi, caratterizzati da gelosia ossessiva e minacce gravi, si erano intensificati anche con l’uso di stupefacenti da parte dell’indagato, creando un clima insostenibile. Il protocollo “codice rosso” è stato attivato per garantire la sicurezza della vittima e dei figli. Il provvedimento prevede che l’indagato rimanga a una distanza di 300 metri dalla famiglia, con monitoraggio elettronico per evitare violazioni.
Contemporaneamente, i Carabinieri di Biancavilla e il Nucleo Ispettorato del Lavoro di Catania hanno denunciato i titolari di due cooperative agricole per violazioni delle normative sulla sicurezza sul lavoro e impiego di lavoratori “in nero”. Le ispezioni hanno scoperto gravi irregolarità, come la mancata formazione e sorveglianza sanitaria. Un imprenditore di 63 anni è stato multato di oltre 7.000 € e dovrà pagare 3.400 € di contributi, mentre un altro di 47 anni, che impiegava 4 lavoratori in nero, ha ricevuto una multa di oltre 13.500 € e ha visto l’attività chiusa fino alla regolarizzazione. La campagna anti-sfruttamento e contro il caporalato continua, con oltre 30 aziende controllate nell’ultimo anno e numerosi lavoratori irregolari scoperti.