Attualità
Fondi Pinqua a rischio
Messina attende oltre 700 nuovi alloggi, ma il cronoprogramma è già in ritardo
Una corsa contro il tempo, forse già persa prima ancora di partire. È lo scenario che si profila attorno al “PinQua”, il Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare, progetto di punta dell’Amministrazione comunale nell’ambito del risanamento delle baraccopoli. Un’iniziativa ambiziosa, premiata nel 2021 con un finanziamento di oltre 140 milioni di euro attraverso fondi del Pnrr, ma che oggi rischia seriamente di naufragare sotto il peso delle scadenze e dei ritardi. Secondo le rigide tempistiche imposte dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, tutti gli interventi devono essere ultimati e collaudati entro marzo 2026.
Il rischio è gravissimo: se le scadenze non saranno rispettate, il Comune potrebbe dover restituire gran parte del finanziamento, caricandosi un onere economico insostenibile. La posta in gioco è enorme: si parla di quasi 700 nuovi alloggi, tra edifici di nuova costruzione e appartamenti da acquisire sul mercato, pensati per accelerare il processo di risanamento delle aree più degradate della città. Il PinQua è un macro-progetto articolato su più linee: il progetto pilota, con circa 99 milioni di euro, riguarda i lotti di Bisconte, Rione Taormina e Fondo Fucile e tre progetti autonomi, da oltre 14 milioni di euro ciascuno, per le aree di Camaro Sottomontagna, Annunziata e via Cuore di Gesù a Giostra.
Il ritardo accumulato rischia di compromettere un’intera strategia di rigenerazione urbana che avrebbe dovuto rappresentare un punto di svolta. A meno di proroghe ufficiali – al momento solo ipotizzate – il rischio concreto è che la città perda una delle più importanti opportunità di rilancio sociale e abitativo degli ultimi anni.