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Il paradosso di Via Di Bartolo a Gela

Da quasi quattro anni Gela aspetta di vedere nascere il museo all’aperto di via di Bartolo. Ad oggi però l’area è del tutto abbandonata. La recinzione è in parte divelta mentre l'intera area di cantiere si è trasformata nell'ennesima discarica a cielo aperto, invasa da topi e blatte. Una situazione che fa infuriare i residenti del quartiere

di finmedia -

Da area archeologica a isola ecologica il passo purtroppo è davvero breve. È quanto accade alla necropoli di via Di Bartolo, un sito archeologico di pregio, per certi versi eccezionale considerata anche la particolarità dei ritrovamenti, che oggi invece è l’ennesimo cantiere abbandonato della città.

La Necropoli dei bambini, emersa durante gli scavi per la posa della fibra ottica era salita agli onori delle cronache, anche nazionali, per il ritrovamento di ben dieci sepolture risalenti al VII secolo avanti Cristo.

La scoperta del sito risale al 2019, l’avvio del cantiere per la realizzazione del museo all’aperto del 2021, e in mezzo solo un cantiere chiuso che nel frattempo ha subito due sversamenti di liquami e un lungo stop dei lavori.

Adesso sembra che sia tutto pronto, il vetro temperato per la copertura del sito dovrebbe arrivare a metà settembre ma ad oggi l’area è del tutto abbandonata. La recinzione è in parte divelta mentre l’intera area di cantiere si è trasformata nell’ennesima discarica a cielo aperto, invasa da topi e blatte.

Una situazione che fa infuriare i residenti del quartiere.