Attualità
Il supermercato chiude, lavoratori avvertiti via chat
Il settore del commercio è in grande difficoltà. A farne le spese sono i lavoratori. Stipendi a rischio e incubo licenziamento per centinaia di persone. A Palermo chiude un supermercato e i lavoratori avvertiti in chat
A quella dozzina di lavoratori del supermercato di fronte al mare in via Messina Marine la chiusura del punto vendita è stata comunicata dall’azienda con un messaggio sulla chat di whatsapp. E’ così che si perde il lavoro nel 2024. Adesso, da un momento all’altro potrebbero arrivare le lettere di licenziamento.
La parola va data, prima di tutto, a chi in quel punto vendita ha lavorato per anni. “Da più di sei mesi non arriva più merce di conseguenza le vendite sono scese in maniera – racconta Michele Bruno, dipendente del supermarket – nessuno ci ha detto il perché di questa crisi”.
Quel supermercato, dunque, da mesi non riceveva più merci. Gli scaffali si sono svuotati a poco a poco ed alla fine gli affari sono ovviamente crollati. Anche la gente della borgata ci è rimasta male. “Chiudendo il supermercato ci hanno messo ko, perché per noi della zona era un punto di riferimento”, racconta un signore che ha deciso di passare a dare un ultimo saluto a quei dipendenti che oggi rischiano di trovarsi senza lavoro.
E’ una storia dai contorni complicati quella del Superstore di Via Messina Marine. Una storia che si iscrive perfettamente nella crisi del sistema della grande distribuzione. Tra passaggi di proprietà e cessioni di rami d’azienda, a pagare il conto finale sono sempre i lavoratori. I sindacati adesso chiedono chiarezza e la salvaguardia di quei posti di lavoro.
Lo spiega a chiare lettere Salvo Marrone segretario provinciale Fisascat Cisl per Palermo e Trapani: “Da sei mesi chiediamo incontri con la proprietà del punto vendita per conoscere le sorti di questo punto vendita e dei lavoratori. Non ci hanno detto niente”.
Marrone sottolinea come l’intero settore sia in crisi e sono parecchie le vertenze dove in ballo ci sono centinaia di posti di lavoro.
Per le famiglie dei lavoratori, che sostengono di non ricevere lo stipendio da mesi, il futuro è un’incognita. E il dramma diventa ancora maggiore se a perdere il lavoro è una donna.
Adesso le saracinesche si abbassano. Le luci di quel supermarket svuotato di ogni mercanzia si spengono. A chi ha quasi certamente perso il lavoro resta la rabbia e la frustrazione per un futuro pieno di incognite.