Economia

In Sicilia cresce il numero delle imprese più che al Nord

Un dato confornate per l'imprenditoria dell'Isola

di Sergio Randazzo -

La Sicilia si trova al quarto posto in Italia per numero di imprese (479.058, nel 2021 erano 478.967) dietro a Lombardia (945.555), Campania (611.627) e Lazio (609.483).

Il dato di unioncamere mostra un saldo positivo

Il dato di Unioncamere si riferisce al 2022, così come il rapporto nati/mortalità delle imprese siciliane che mostra un saldo positivo di 2.399 unità (20.200 iscrizioni contro 17.801 cessazioni) e un tasso di crescita del numero di imprese dello 0.50% rispetto al 2021, anche se sotto la media nazionale (0,79%), ma più alto del Veneto (0,43%), del Piemonte (0,25%) e del Friuli Venezia Giulia (0,29%). Nello specifico, in Sicilia l’andamento delle imprese per provincia e natura giuridica, nel 2022, vede l’aumento del 3,07% delle società di capitale, di poco sotto la media italiana (3,31%). Rispetto al dato nazionale, le società di capitale crescono oltre la media nazionale a Catania (3,42%), Agrigento (3,34%). E crescono oltre tre punti a Caltanissetta (3,22%), Trapani (3,20%) e Palermo (3%).

Altri dati, negativi, provincia per provincia

Numeri tutti negativi, invece, e in tutte le province siciliane per le società di persone, soprattutto Palermo (-1,18%), con una media siciliana di -0,62% contro la media italiana di -1,03%. Segno meno anche per le ditte individuali (-0,34% media siciliana e -0,07 media italiana). Rispetto al saldo nati/mortalità delle imprese per provincia siciliana, Palermo è la città con il saldo positivo più alto: 819 imprese (101.424 registrate, 4.491 iscrizioni e 3.672 cessazioni). Seguono Catania con un saldo positivo di 650 (106.891 registrate, 4.932 iscrizioni e 4.282 cessazioni); Messina 407 (63.875 registrate, 2.400 iscrizioni e 1.993 cessazioni). A Siracusa il saldo positivo è di 210, Ragusa 134, Trapani 125, Agrigento 91, Caltanissetta 0, Enna -37. “Preoccupano molto i dati le chiusure dei piccoli negozi commerciali – dice Nunzio Reina, responsabile area produzione di Confesercenti Sicilia – sarebbe opportuno aprire un tavolo di discussione con l’assessore regionale alle Attività produttive con l’obiettivo di trovare soluzioni per garantire i negozi di vicinato, che soffrono della concorrenza schiacciante delle compravendite online”.


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