Attualità
Incendiato il campo di calcetto a Settefarine
Qualcuno ha divelto la rete di recinzione e appiccato il fuoco al terreno di gioco del campetto di calcio. L'amarezza di Dino Lancianese
Un atto vandalico o un messaggio preciso da parte di qualcuno? Sono queste le domande che Dino Lancianese, ex giocatore della Juventina che da quasi 30 anni gestisce il campetto di Settefarine si pone. Due notti fa qualcuno ha provato ad appiccare il fuoco al nuovo manto erboso, che Lancianese aveva sostituto da pochi mesi. Che si tratti di un atto doloso non ci sono dubbi.
Gli incendiari infatti hanno divelto la rete perimetrale laterale, sono entrati dentro il campo ed hanno appiccato il fuoco all’altezza del centro del campo, dove si nota una scia di quasi dieci metri. Segno evidente del rovesciamento di carburante sul prato. I danni sono importanti perché l’intero manto è costato circa trentamila euro.
Dino Lancianese non nasconde la delusione. “Non me lo aspettavo – dice – ero in vacanza fuori in questi giorni ma al campo c’è sempre mio figlio che non ha notato nulla di strano. Nel cuore della notte ci hanno avvertito che si stava sviluppando un incendio. E’ strano perché da tanti anni sono qui e non mai è successo nulla”.
Lancianese ricorda come quel campo sia una sorta di centro di aggregazione in un quartiere popoloso dove le strutture sportive non esistono. Qui sono nati calciatori come Retucci, Nardo, Rechichi, Ferrigno, Tuccio. Tutti ragazzini che oggi calcano i campi di Eccellenza e serie D. Qui giocava Loris Rodoti, il cui poster campeggia in una parete della recinzione. “Ho dovuto sporgere denuncia alla polizia ma sono veramente amareggiato. Qui i bambini giocano che gratis se non hanno i soldi. Il resto lo faranno gli investigatori”. Il campo è circondato da telecamere e l’autore o gli autori potrebbero presto essere identificati.