Cronaca

Incendio nella notte alla Casa del Pellegrino a Siracusa

La Casa del Pellegrino, data in comodato d'uso gratuito nel '97 proprio dal Comune, ieri intorno alle 22, è stata data dalle fiamme. Un focolaio è scoppiato al secondo piano della struttura ormai abbandonata e vandalizzata da anni

di melania sorbera -

Non è passato neanche un mese da quando il Consiglio di giustizia amministrativa ha riabilitato la gestione del Santuario Madonna delle Lacrime precedentemente contestata dal Comune di Siracusa.

E la Casa del Pellegrino, data in comodato d’uso gratuito nel ’97 proprio dal Comune, ieri intorno alle 22, è stata data dalle fiamme. Un focolaio scoppiato al secondo piano di una struttura abbandonata e fortemente vandalizzata, ormai da anni, al cui interno ci sono solo i resti di quello che era una volta il complesso residenziale alberghiero per i forestieri, poi adibito anche a luogo per eventi e convegni.

Ieri l’intervento dei Vigili del fuoco si è concluso a mezzanotte circa. Il funzionario di turno avrebbe annotato le “condizioni di devastazione all’interno della struttura” dichiarando il rogo di origine dolosa ma non particolarmente pericoloso se non per alcune parti di arredamento devastate e annerite e per la quantità di fumo prodotta.

Il fumo ha invaso, infatti, le palazzine vicine, i cui residenti avrebbero lanciato l’allarme alla caserma dei pompieri. I danni si sono verificati maggiormente al secondo piano, intorno a rifiuti di attività umana, cibo, bottiglie, cartoni della pizza. In questi anni, infatti, il posto è diventato anche riparo per i senza fissa dimora.

Questa mattina i sigilli inseriti all’ingresso erano già in parte strappati. E proprio questa mattina padre Aurelio, che non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione, era presente insieme ad alcuni ragazzi. Stava effettuando un sorpralluogo per verificare l’entità dei danni. Il contenzioso tra il Comune di Siracusa e il Santuario della Madonna delle Lacrime, era nato a causa della richiesta di decadenza del comodato d’uso da parte del Comune “ritenendo la Chiesa fosse inadempiente agli obblighi scaturenti dal contratto”. Una richiesta che incassò una prima sentenza favorevole del Tar di Catania poi ribaltata nei giorni scorsi. Adesso le macerie, i danni, i rifiuti dovuti al lungo abbandono della struttura sono al centro della nuova contesa. Chi dovrà pensare a rimuoverli e riparare?