Cronaca

Inchiesta bis su Cuffaro? All’orizzonte un nuovo filone di indagini

Nel mirino della Procura di Palermo la formazione professionale nel campo sanitario

di Piero Messina -

La misura degli arresti domiciliari applicata a Totò Cuffaro non è l’ultimo capitolo dell’inchiesta su sanità e appalto: un atto del Gip ha fatto emergere l’esistenza di un nuovo filone d’indagine. Dall’ordinanza con cui il giudice ha rigettato il sequestro dei beni richiesto dalla Procura spunta infatti un capitolo finora tenuto nascosto, che apre scenari ancora più ampi sull’intera vicenda.

Lo scorso il 27 novembre la Procura di Palermo ha depositato una nuova informativa: un dossier ancora top secret che mirerebbe a rafforzare l’ipotesi dell’associazione a delinquere. Nel documento si parla di “un altro illecito affare” che coinvolgerebbe Cuffaro, la Cta Gea srl – società riconducibile alla sua famiglia – e la “regionalizzazione” del Cefpas, il Centro per la formazione sanitaria della Regione Siciliana. Si tratta di “emergenze investigative non presenti agli atti” al momento della richiesta della Procura e questo spiega perché non siano già state utilizzate

Un dettaglio che sembra confermare quanto già lasciato intendere dal presidente della Commissione regionale Antimafia, Antonello Cracolici, che nelle scorse settimane aveva parlato di ulteriori capitoli ancora da scoprire nelle inchieste sulle presunte gare truccate. E infatti, a fine novembre – conclusi gli interrogatori – la Procura avrebbe depositato nuovi incartamenti relativi alla formazione professionale degli operatori sanitari: un’indagine che riguarderebbe una comunità terapeutica psichiatrica sovvenzionata dalla Regione e lo stesso Cefpas, destinato a un processo di piena regionalizzazione. Per ora questi atti restano fuori dal perimetro del Gip, che li cita soltanto per spiegare che non possono essere valutati finché la difesa non ne avrà accesso. Un nuovo tassello, dunque, in un mosaico giudiziario che appare ancora lontano dall’essere completato.