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Inchiesta Sanità: governo sospende dirigenti indagati

Si rimane in attesa degli interrogatori della prossima settimana

di piero messina per sicilia on demand -

Burocrazia nel mirino. Dirigenti e collaboratori coinvolti nell’inchiesta della Procura di Palermo su appalti e sanità sono stati sospesi dai loro incarichi. Una decisione rapida, netta, della Giunta regionale siciliana, che vuole chiudere subito ogni possibile spazio a interessi privati e zone d’ombra.

Il presidente Renato Schifani sceglie la linea della fermezza: nessuno sconto per chi è sospettato, nel pieno rispetto della presunzione di innocenza.

Un segnale politico chiaro, in attesa degli sviluppi dell’inchiesta che, già la prossima settimana, porterà davanti al Tribunale di Palermo diciotto indagati per i quali la Procura ha chiesto gli arresti domiciliari.

Le sospensioni riguardano Maria Letizia Di Liberti, dirigente generale del Dipartimento della Famiglia. Revocato anche l’incarico al segretario particolare dell’assessore, Vito Raso, anch’egli indagato. Provvedimento disciplinare anche per Giovanni Tomasino, direttore generale del Consorzio di Bonifica 2 di Palermo. Accolta, infine, l’autosospensione del direttore generale dell’Asp di Siracusa Alessandro Caltagirone.

Da Palazzo dei Normanni, infine, il presidente dell’Ars Galvagno difende l’operato del governo e della maggioranza : ““Ieri abbiamo ricevuto la legge di stabilità. A meno che non mi smentiate, ma con numeri alla mano perché bisogna parlare con concretezza e non con articoli e dichiarazioni che lasciano il tempo che trovano, vorrei trovare lo storico di tre finanziarie votate consecutivamente senza esercizio provvisorio ed entro il 31 dicembre. Se la crisi della maggioranza è portare i conti in ordine, dare alla Sicilia un rating sempre migliore, allora che ben vengano queste crisi di maggioranza”.