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Ispioca, sindaco Leontini, indenne alla sfiducia

Nove voti favorevoli e 5 contrari

di Leuccio Emmolo -

L’aula consiliare ieri era  gremita di gente per seguire le sorti politico-ammnistrative della città. A palazzo Bruno di Belmonte si discuteva la mozione di sfiducia , presentata da 8 consiglieri comunali e  che necessitava di 10 voti per mandare il sindaco Innocenzo Leontini. Al termine di 5 ore  e mezza di dibattito, talvolta dai toni esasperati, il sindaco Innocenzo Leontini è rimasto al suo posto.  Sugli scranni erano presenti tutti e 16 consiglieri comunali.  Il risultato del voto nominale è stato di 9  favorevoli e 5 contrari alla sfiducia. Al momento del voto sono usciti dall’aula i consiglieri Gianni Stornello e Paolo Monaca.  E’ stato il consigliere Serafino Arena a leggere il contenuto dell’atto di sfiducia. Per la maggioranza, rimasta con 4 rappresentanti, hanno parlato Carmelo Denaro e Lorenzo Ricca, illustrando i risultati dei quattro anni di azione amministrativa . Leontini si è soffermato sulla questione politica e ammnistrativa lanciando bordate all’indirizzo della consigliera Mary Ignaccolo definita dal primo cittadino “Campionessa di slalom gigante” a  significare l’instabilità politica della stessa. Stilettate anche per il consigliere Angelo Galifi sul piano politico ed etico. A proposito di etica Il primo cittadino ha affrontato le questioni legate alla criminalità organizzata, citando un documento del tribunale di Catania che menzionava il nome del consigliere comunale. Quest’ultimo, intervenendo successivamente, ha precisato di non essere indagato. Dopo quasi sei ore di interventi  il presidente della civica Asssise, Giambattista Genovese,  è passato al voto nominale che, come detto, ha stabilito che Leontini, la giunta e il consiglio  comunale andranno avanti fino alla scadenza naturale. Molto duro l’intervento del consigliere del Partito democratico Gianni Stornello il quale  ha affermato che quella che si chiedeva di votare “non era la mozione del PD”

 

Il Consigliere Paolo Monaca, come detto, uscito dall’aula prima del voto, è stato molto severo nei confronti di chi guida il governo

 

L’ex sindaco Pierenzo Muraglie dal suo scranno ha parlato di inagibilità politica in Consiglio motivando le ragioni che l’aveva portato ad apporre la sua firma alla sfiducia