Attualità
Israele-Iran, parla un siciliano residente a Tel Aviv
“Notte di tensione, ma siamo tranquilli”
“Abbiamo vissuto una notte di grande tensione. Non sappiamo cosa potrà accadere, ma siamo tranquilli». A parlare è Cristiano Veneziano, un siciliano residente in Israele da diversi anni, a Kibbutz (piccola comunità di circa 1200 persone) sulla costa a meno di una ventina di km a nord di Tel Aviv, che, contattato dalla nostra redazione, ci ha inviato un video-messaggio in cui descrive il clima che si respira nel Paese a quasi 24 ore dall’attacco militare israeliano contro l’Iran. Il raid, avvenuto nella notte, ha riacceso i timori di un’escalation regionale. “La popolazione è stata invitata a tenere in casa scorte di acqua e viveri per almeno 72 ore – racconta il Veneziano – e a verificare l’accessibilità dei rifugi. La sensazione è che la situazione possa degenerare da un momento all’altro”.
Nonostante la normalità apparente delle prime ore del giorno, l’allerta resta alta. “Le scuole rimangono chiuse, i negozi sono aperti, ma tutti hanno lo sguardo rivolto verso il cielo e i telefoni in mano per ricevere aggiornamenti. Veneziano, originario della Sicilia, come dicevamo, ha scelto di restare nel Paese dove vive e lavora, ma confessa: “Non è facile mantenere la calma quando si ha la consapevolezza di trovarsi in un potenziale teatro di guerra”, visto anche l’altro conflitto in Palestina