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La Fedra mancata chiude Ragusa Dietro il Sipario
Concluso con “La Fedra mancata” la terza edizione di “Ragusa Dietro il Sipario - Teatro: un’arte in cammino”, la rassegna culturale promossa dall’associazione “Donnanfugata 2000”, con la direzione artistica di Vicky DiQuattro e la collaborazione di Costanza DiQuattro e Paolo Verri. Quest'anno il Festival si è ispirato al Giubileo 2025 e, con l'ultimo spettacolo, ha omaggiato la figura di Eleonora Duse
Con il tutto esaurito de “La Fedra mancata” si è chiusa lo scorso fine settimana la terza edizione di Ragusa Dietro il Sipario. Con la drammaturgia di Costanza Di Quattro e Dario Tomasello, il regista Daniele Salvo ha dato vita ad uno spettacolo itinerante, onirico e ricco di suggestioni, animando le stanze di Palazzo Arezzo di Donnafugata. La Fedra messa in scena per Ragusa Dietro il Sipario, è stata immaginata mancata: scritta da Gabriele D’Annunzio per metterla in scena al Teatro Greco di Siracusa e mai rappresentata, la sua Fedra di D’annunzio si muove tra il folle e il demoniaco, definita ”un essere primitivo che non riesce ad integrarsi nella vita normale, la dimensione in cui si muove la sua esistenza è quella del delirio e della frenesia”.
Con “Fedra” D’Annunzio intende mostrare la perenne attualità dei grandi miti tragici. E grazie alla drammaturgia moderna pensata per Ragusa Dietro il Sipario, è stato possibile raccontare ad un pubblico che magari non è avvezzo al teatro classico, un testo dal sapore moderno ma che attinge a pieni mani alla tradizione classica
Come detto, dunque, il testo di D’Annunzio era stato scritto per essere rappresentato al Teatro di Siracusa e mai lo fu. Il legame, però, è stato ricucito con le spettacolo conclusivo del festival, perchè a metterlo in scena dagli studenti del terzo anno dell’Accademia d’arte del dramma antico dell’INDA. Uno spettacolo complesso, come l’amore di D’Annunzio e della Duse, intenso e trasgressivo
Va in archivio un’edizione di Ragusa Dietro il Sipario, promosso dall’associazione Donnafugata 2000, che ha posto il focus sul teatro come arte collettiva e in cammino permanente, e che ha voluto essere una tappa di avvicinamento al Giubileo 2025 “Peregrinantes in Spem”. Proprio come pellegrini che si muovono tra sentieri di esplorazione, fisici e spirituali, seguendo i punti cardinali gli spettatori hanno intrapreso un viaggio articolato tra spazi interni ed esterni, volto ad indagare il rapporto dell’uomo con sé stesso, con gli altri, con la natura e con la fede.