Ambiente

“La guerra dei rifiuti”

Emergenza a Palermo

di Emiliano Di Rosa -

Come sulle due sponde di un fiume senza ponti: su una riva i sindacati che chiedono nuove assunzioni e nuovi fondi promessi per la Rap, la società che gestisce raccolta e smaltimento dei rifiuti a Palermo, sull’altra riva  il sindaco, Roberto Lagalla, che lancia ultimatum all’azienda, non ne può più di una città sporca ed esige un cambio di passo. Le feste di Natale hanno lasciato per strada cumuli spaventosi di immondizia, i ritardi nella raccolta ancora non sono stati recuperati e ora c’è anche il ponte dell’Epifania con la previsione di un nuovo picco di produzione di monnezza e uomini e mezzi della RAP non sufficienti. Lo scenario non è una novità ma stavolta lo scontro tra il primo cittadino e l’azienda assume contorni pesanti e forse inediti. I sindacati minacciano addirittura lo sciopero, il presidente di Rap, Giuseppe Todaro, è impegnato in un difficile compito di mediazione e dichiara: “Ogni agitazione rischierebbe di scatenare una vera emergenza”. In provincia di Milano l’azienda che raccoglie e smaltisce la spazzatura utilizza poco più di 3.000 lavoratori per un bacino di oltre 3 milioni e mezzo di abitanti, rapporto di circa uno a mille a Palermo con 650mila abitanti la Rap ha quasi 1.500 unità ovvero circa il doppio di personale. E con la differenza che in Lombardia le strade non sono certo in queste condizioni. Quando ieri al sindaco è stato fatto notare questa sproporzione lo stesso Roberto Lagalla ha risposto ironico e lapidario : “ci sono quattrocento impiegati in Rap che hanno limitazioni funzionali certificati dai medici, per cui è vero che le assunzioni vanno fatte, ma un viaggio a Lourdes non guasterebbe” … Come a dire che a Palermo ci vorrebbe un miracolo per ripulire la città!