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‘La Regione riveda le scelte sui canoni per gli spettacoli’

Sui nuovi canoni di concessione dei siti culturali per le attività di spettacolo, l’assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Siracusa, Fabio Granata, in occasione della presentazione del “Vademecum per la valorizzazione dei beni culturali e per il miglioramento dell’accoglienza turistica” presentato al Comune, lancia un appello: la Regione riveda le scelte sui canoni di concessione dei luoghi antichi di spettacolo.

di melania sorbera -

Sui nuovi canoni di concessione dei siti culturali per le attività di spettacolo, l’assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Siracusa, Fabio Granata, in occasione della presentazione del “Vademecum per la valorizzazione dei beni culturali e per il miglioramento dell’accoglienza turistica” presentato, nella Sala Archimede del Comune di Siracusa, insieme a Sergio Pillitteri, presidente dell’Associazione “La città che vorrei”, lancia un appello, anche in veste di presidente dell’Associazione Articolo 9: la Regione riveda le scelte sui canoni di concessione dei luoghi antichi di spettacolo.

“Non si pregiudichino le attività culturali e la nostra autonomia sulla valorizzazione del Patrimonio. Avere scelto di recepire un decreto del ministero della Cultura rischia di intaccare la nostra preziosa esclusiva sulla governance dei beni culturali e di pregiudicare la vitalità artistica dei preziosi luoghi antichi di spettacolo – dichiara Granata – l’organizzazione di un evento di livello, nei nostri siti non deve essere visto solo come un’opportunità di “profitto diretto”, attraverso il canone, da parte della amministrazione regionale ma come un supporto fondamentale a creare indotto sul tessuto economico delle nostre città, dai trasporti alla ricettività, dalla ristorazione al commercio, attraverso i grandi eventi ospitati.

Paradossale poi non recepire proprio quella parte del decreto che, opportunamente, non equipara le istituzioni culturali partecipate dallo Stato e dalla Regione all’impresa privata. “Dopo tanti sforzi in difesa della autonomia regionale sui beni culturali e sui parchi – aggiunge – mi sembra infatti gravissimo e paradossale registrare incertezze anche sugli spettacoli della Fondazione Inda, avendo già visto tramontare le più belle e importanti stagioni di musica d’autore mai viste in Sicilia”.