Cronaca

La rete di Messina Denaro, 3 arresti. Covo in Tunisia

A Mazara del Vallo arrestati tre presunti fiancheggiatori di Matteo Messina Denaro. E dall'inchiesta emerge la ricerca di un covo in Tunisia per la latitanza del defunto boss

di tp24 -

C’è anche la ricerca di un covo in Tunisia per Matteo Messina Denaro tra i fatti emersi dall’ultima operazione che ha portato all’arresto di tre presunti fiancheggiatori del defunto boss. In manette tre persone accusate di far parte della famiglia mafiosa di Mazara del Vallo. Nello specifico, sono stati disposti gli arresti domiciliari per l’imprenditore Giovanni Vassallo, mentre Emilio Alario e Giuseppe Lodato sono in carcere. L’inchiesta – coordinata dalla procura palermitana – avrebbe messo in evidenza il supporto da parte del clan nei confronti del defunto capomafia durante la latitanza. Stando alle ricostruzioni emerse, Vassallo avrebbe aiutato a gestire le comunicazioni di Messina Denaro, oltre all’aiuto economico.

Un episodio, in particolare, avrebbe confermato quest’ultimo dettaglio: Giovanni Vassallo sarebbe stato individuato come il responsabile di una rapina avvenuta a Palermo nel 2015, dove il bottino  sarebbe finito proprio nelle casse della famiglia del boss di Castelvetrano. Vassallo, dal 2012, avrebbe fatto parte del gruppo che organizzava gli incontri di Messina Denaro con altri uomini d’onore. L’imprenditore avrebbe anche avuto stretti rapporti con boss del mandamento di Mazara. Nella ricostruzione della vita e degli affari del padrino deceduto lo scorso settembre  gli investigatori avrebbero individuato una vecchia pista africana. Ad attivarsi per trovare un rifugio sicuro all’allora latitante sarebbe stato Domenico Scimonelli. Fino al 2009 insospettabile imprenditore, ma in numerose inchieste ritenuto uomo di fiducia di Messina Denaro e mandante dell’omicidio Lombardo, a Partanna.

La pista tunisina non è nuova, e non sono nuovi i contatti e i viaggi in Africa della famiglia Messina Denaro. Anche il padre del boss, Don ciccio messina denaro, avrebbe avuto buoni rapporti d’affari con l’altra sponda del Mediterraneo. In tutti questi anni di latitanza matteo messina denaro avrebbe viaggiato parecchio, per poi tornare nel suo territorio, a Campobello di Mazara. Protetto da una rete di fiancheggiatori che ancora non è stata interamente ricostruita.