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L’antimafia allo Zen: “Smantelliamo le centrali della droga”

"Palermo salverà lo Zen se lo Zen salverà Palermo". E’ lo slogan coniato dal presidente della commissione regionale antimafia

di piero messina per sicilia on demand -

Palermo salverà lo Zen se lo Zen salverà Palermo. E’ lo slogan coniato dal presidente della commissione regionale antimafia Antonello Cracolici per dare il senso della riunione dell’organo parlamentare nella chiesa di San Filippo Neri, nel cuore di quel quartiere balzato al disonore della cronaca. Da lì sono partiti i commando della strage di Monreale e dell’omicidio di Paolo Taormina. Nessun alibi, ma anche nessun pregiudizio nei confronti di una popolazione di oltre trentamila persone che paga il prezzo di una oscura presenza criminale.

“Siamo qui oggi per suscitare una scintilla che permetta allo zen di Palermo di salvare se stesso. In questo quartiere ci sono forze che non possono prevalere e che negli anni sono cresciute nella consapevolezza di aver realizzato una zona franca dove tutto è permesso, nell’indifferenza della città. Siamo qui con la commissione Antimafia per dare una risposta in nome di Paolo Taormina. La reazione della città alla sua uccisione mi ricorda quella che c’è stata dopo la strage di via D’Amelio, quando Palermo ha compreso che o si sollevava dal suo torpore o era perduta. Dobbiamo spingere la cittadinanza a reagire, perché ghettizzare lo zen non mette in sicurezza Palermo” è l’appello lanciato dal presidente della commissione regionale Antimafia, Antonello Cracolici, nella seduta aperta convocata oggi nel quartiere Zen.

C’è tanto da fare ma c’è anche la consapevolezza che lo Zen , andando oltre gli stereotipo, è una delle principali centrali di spaccio di droga on Italia. E in giro ci sono troppe armi.

Il presidente della commissione si è concentrato anche sullo stile di vita di molti giovani che “stanno crescendo attratti dai valori mafioso che vengono ritenuti affascinanti. Qui stiamo perdendo la battaglia ed è la sfida che vogliamo avviare. Penso che si sia tollerato abbastanza il fatto che lo Zen sia una delle principali piazze dello spaccio di Palermo e lo è da almeno vent’anni”.

“Oggi costa meno una pistola che un telefonino. Costano così poco perché ne girano tante e se ce l’hai sei più importante di chi non l’ha e, naturalmente, bisogna mostrarla per mostrare la propria forza”.

Alla riunione ha preso parte il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla. “Non sono convito che ci sia genericamente una generazionale che fa di Totò Rina un mito. Il quartiere vive in una condizione di oggettivo isolamento rispetto al resto del contesto urbano e metropolitano, infatti non è un caso che quando qualcuno esce da questo quartiere dice “devo andare a Palermo”, come se questo quartiere non fosse parte di Palermo”.

Lo Zen è uno dei quartieri con la più alta percentuale di abbandono scolastico, si attesta al circa 20% “un ragazzo su cinque – ha spiegato Lagalla – diserta la scuola, non la frequenta più”.

Poi Lagalla ha parlato delle cose fatte per il quartiere, E qualcuno ha storto il naso. Non è il momento di tracce bilanci ma di agire. Nessuno si senta esente da colpe, come esortava soltanto qualche giorno fa l’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice.