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L’ex rettore e il caso “rimborsi”: l’inchiesta scuote l’Università

Sequestrati oltre due milioni. Nonostante i gravi indizi, resta consigliere della ministra Bernini

di tcf -

Una passione per i cavalli che, secondo gli inquirenti, avrebbe travolto anche i conti dell’Università di Messina. È il quadro che emerge dall’ordinanza di oltre settecento pagine con cui la Guardia di Finanza ha ricostruito un presunto sistema di rimborsi illeciti attribuito all’ex rettore Salvatore Cuzzocrea, già sotto processo per irregolarità nella gestione di appalti e servizi d’ateneo e ora indagato per plurimi episodi di peculato. L’indagine ha portato al sequestro di oltre due milioni di euro. Secondo gli investigatori, Cuzzocrea avrebbe utilizzato fondi destinati alla ricerca per coprire spese personali legate alla propria azienda agricola “Divaga”, dedicata all’allevamento di cavalli, e alla scuderia dilettantistica “La Cuadra”.

Pozzi, box e ringhiere del maneggio di Viagrande, insieme a oltre 600 scontrini per foraggi e materiali vari, risultano rimborsati come costi di progetto. Le verifiche hanno inoltre evidenziato frequenti coincidenze tra missioni scientifiche e partecipazioni a gare ippiche in Italia e all’estero, con soggiorni, vitto e trasporti finanziati dall’Università. Il sistema, definito “consolidato”, sarebbe stato favorito da controlli interni ritenuti lassisti e da un clima di soggezione negli uffici del dipartimento “ChiBioFaram”. Diversi ricercatori hanno dichiarato di non aver mai richiesto i materiali indicati nei rimborsi e di ignorare la presentazione di spese a loro nome. Emblematica la testimonianza del commerciante Yunliang Huang, secondo cui l’ex rettore gli avrebbe chiesto di raccogliere scontrini lasciati dai clienti per poi utilizzarli nelle richieste di rimborso.

Nonostante la Procura avesse chiesto i domiciliari, il gip ha escluso esigenze cautelari, pur riconoscendo la gravità del quadro indiziario. Cuzzocrea oggi non ricopre più incarichi che gli consentirebbero accesso diretto ai fondi. Resta però consigliere della ministra dell’Università Anna Maria Bernini, che per il momento mantiene una linea garantista, respingendo le richieste di rimozione e confermandolo nel gruppo di lavoro sulla riforma del sistema universitario. Anche la rettrice Giovanna Spatari prende atto dei provvedimenti sul prof. Cuzzocrea, ribadisce fiducia nella magistratura e garantisce piena collaborazione. Conferma l’impegno a guidare l’Ateneo nel rispetto di legalità e trasparenza, ricordando le norme già introdotte per rendere più rigorose e controllate le procedure d’acquisto, anche per la ricerca.