Cronaca

L’omicidio di Vittoria, Russo ucciso dopo una lite

L'arma utilizzata nel delitto non è stata ancora ritrovata

di Redazione -

Il 29enne vittoriese accusato dell’omicidio di Giovanni Russo, avvenuto il 27 febbraio a Vittoria, ha risposto alle domande del giudice istruttore e del pubblico ministero durante l’interrogatorio in carcere. Ha spiegato i motivi del suo gesto, collegandolo a dissapori personali con la vittima ed escludendo l’ipotesi di coinvolgimento in attività legate allo spaccio di droga o ambienti malavitosi. L’interrogatorio è durato oltre un’ora e mezza. Il movente del crimine sembrerebbe derivare da contrasti che si sarebbero sviluppati alcuni mesi prima. I due si sarebbero casualmente incontrati la sera del 27 febbraio, dando luogo a una lite. Successivamente, il 29enne sarebbe tornato a casa per prendere un fucile, ritornato sul luogo dello scontro e avrebbe sparato alla vittima. Il difensore ha richiesto la non convalida del fermo, sostenendo che Ventura si è consegnato volontariamente senza opporsi alla custodia cautelare in carcere. L’arma utilizzata nel delitto non è stata ancora ritrovata, poiché il 29enne avrebbe gettato l’arma durante la fuga senza ricordare il luogo preciso. Il giudice si è riservato la decisione sulla convalida del fermo e sulla richiesta di riqualificazione del reato.