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L’opportunità dello Ius scholae per chi non è italiano

Lo Ius scholae potrebbe essere un'opportunità per tanti stranieri che sono cresciuti in Italia e qui hanno studiato; l'emendamento è stato bocciato alla Camera qualche giorno fa, ma il tema rimane al centro dibattito politico e civile

di Chiara Scucces -

In questi giorni uno dei temi al centro del dibattito pubblico e della politica nazionale è senza dubbio quello dello ius scholae, ovvero la possibilità per i “minori figli di migranti di ottenere la cittadinanza italiana dopo aver frequentato almeno cinque anni di scuola. Secondo gli ultimi dati del Ministero dell’Istruzione e del Merito disponibili, riferiti all’anno scolastico 2023/2024, gli alunni non italiani in Sicilia sfiorano i 30mila, per la precisione 29.536, pari al 3,4% del totale. Ma proprio l’11 settembre la Camera ha respinto l’ emendamento al ddl sicurezza per lo ius scholae, anche Forza italia ha votato contro dicendo che è’ un tema che merita più attenzione. Noi abbiamo incontrato Khaoula Kalifa, referente della comunità islamica a Scicli. Khaoula è nata in Tunisia, ma si è stabilita a Scicli da piccolissima; qui ha frequentato le scuole dalle elementari alle superiori, a Scicli lavora e qui sono nati i suoi figli. Se mai dovesse diventare legge lo ius scholae, Khaoula sarebbe italiana anche per lo Stato, perchè lei si sente italiana sotto ogni punto di vista, sebbene non goda degli stessi diritti di chi ha un passaporto italiano

L’unione degli studenti ha annunciato che il 15 Novembre ci sarà uno sciopero studentesco nazionale per lo ius scholae; per la maggior parte dei casi, non si tratta più di integrazione o di inclusione. Si tratta di poter esprimere il proprio senso di appartenenza anche davanti allo Stato.