Cronaca

Maxi-blitz delle forze dell’ordine dopo l’omicidio Taormina

Oltre 300 uomini in campo tra Polizia, Carabinieri e GdF. La caccia a stupefacenti e arsenali scatta all'alba a Palermo nei quartieri Zen 1 e Zen 2, da dove proviene l'indagato Gaetano Maranzano, reo confesso di aver ucciso Paolo Taormina la notte tra sabato e domenica scorsi

di Pinella Rendo -

Un’imponente operazione congiunta delle forze dell’ordine è scattata questa mattina nei quartieri Zen 1 e Zen 2 di Palermo, cuore pulsante di diverse recenti violenze cittadine, inclusa la strage di Monreale. L’intervento, che vede impegnati circa 300 uomini di Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza, è una diretta e ferma risposta all’omicidio del giovane Paolo Taormina, assassinato la notte tra sabato e domenica.

Il maxi-blitz, supportato da unità aeree (elicotteri in diretta con la questura) e cinofile antisabotaggio e antidroga, mira a scovare armi e stupefacenti. I quartieri Zen 1 e Zen 2 sono sotto stretta perquisizione, in quanto luoghi di residenza dell’indagato per l’omicidio, Gaetano Maranzano, 28 anni, arrestato e reo confesso. L’assassinio di Taormina, 21 anni, avvenuto davanti al pub gestito dalla sua famiglia, ha riacceso i riflettori sulla criminalità locale. Maranzano, proveniente da una famiglia già nota alle forze dell’ordine, è stato trovato in possesso di una pistola calibro nove nella sua abitazione, ed è accusato di omicidio volontario.

Oggi l’udienza di convalida del fermo davanti al gip. In parallelo all’azione di repressione sul campo, la politica si mobilita per una risposta strutturale alla violenza di strada. Oggi l’incontro tra il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il Presidente della Regione Renato Schifani e il sindaco Roberto Lagalla. Sul tavolo del confronto, che segue fiaccolate e marce silenziose in memoria della vittima, un piano per la sicurezza di Palermo.

Tra le ipotesi in discussione ci sono: l’incremento di personale di Polizia, Carabinieri e Finanzieri in strada, l’istituzione di “zone rosse” a controllo più stringente e con accessi verificati. Un ricorso massiccio all’uso della videosorveglianza esistente, da mettere a disposizione delle forze dell’ordine e collegare al data base nazionale.

Il Ministro intende discutere i dettagli del piano anche con il prefetto di Palermo, il quale ha nel frattempo ricevuto le parti sociali della città. L’obiettivo è quello di rafforzare il controllo del territorio e prevenire ulteriori episodi di violenza nel capoluogo siciliano.