Caltanissetta
Maxi sequestro da 50 milioni ad un imprenditore ittico
L'operazione ha interessato anche le province di Caltanissetta, Trapani, Ragusa, Agrigento, Salerno, Pescara e paesi dell'Africa settentrionale
Beni per un valore di oltre 50 milioni di euro sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza di Caltanissetta all’imprenditore gelese Emanuele Catania, noto nel settore della pesca e del commercio ittico, anche su scala internazionale. Il sequestro ha riguardato oltre 40 immobili, veicoli, conti correnti, quote societarie, pescherecci e aziende operanti in Italia e in Marocco. Tra le società coinvolte figura anche la “Gastronomia Napoletana”, impresa di diritto marocchino controllata da Catania, con la quale avrebbe agevolato gli affari del clan Rinzivillo oltre il Mediterraneo. Catania, secondo le indagini, è stato per anni un punto di riferimento per il reggente del clan, Salvatore Rinzivillo, offrendo canali per il riciclaggio dei proventi illeciti e sfruttando la forza intimidatrice dell’organizzazione per consolidare la propria posizione nel mercato ittico. Il settore, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, sarebbe stato pressoché monopolizzato da imprese vicine alla mafia, che imponevano forniture e alteravano la libera concorrenza. Le indagini patrimoniali, svolte su 45 soggetti tra persone fisiche e giuridiche, hanno messo in luce una forte sproporzione tra i redditi dichiarati e gli investimenti effettuati, in particolare tra il 1998 e il 2007. Molti beni risultano formalmente intestati al fratello Antonino Catania, coinvolto nell’operazione come “terzo interessato”, ma non condannato per reati mafiosi.