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MEC, la Sicilia ha bisogno di una compagnia di bandiera

di Sergio Randazzo -

“Consideriamo che nel 2023 fino al 5% del PIL siciliano sarà assorbito dai costi di trasporto aereo. Il contributo statale messo in finanziaria copre appena un 8centesimo della spesa del 2019. Che potrebbe rappresentare un 2.4centesimo della spesa probabile del 2023”. Lo dice Claudio Melchiorre, presidente del MEC (Movimento Elettori e Consumatori). “I siciliani spendevano circa un miliardo, nel 2019, per andare e tornare dalla Sicilia e rischiano di spenderne quattro dal 2023. Il Movimento Elettori e Consumatori ha diffuso un’analisi sul trasporto aereo e i contributi dello Stato inseriti nella finanziaria nazionale. Secondo i consumatori, queste somme si aggiungono ai contributi che passano come pubblicitari o di co-marketing o sconti sui servizi, che non sono praticati indistintamente a tutti gli operatori, ma solo ad alcuni. ‘La somma che i consumatori siciliani versano nelle casse di alcune compagnie aeree sale così a circa cinquanta milioni. Perdere il diritto alla libertà di trasporto, di studio, di cura, d’impresa è un regresso di livello medioevale. Secondo Melchiorre, la strada maestra per evitare la colonizzazione straniera e sistematica, senza scampo, è la compagnia di bandiera dei siciliani che il MEC ha contribuito a promuovere e si chiama Aerolinee Siciliane.