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Morta nel 2023 trovata mummificata in casa a Comiso, il figlio sapeva

La polizia ha deferito il figlio 58enne per i reati di occultamento di cadavere e truffa allo Stato

di Sergio Randazzo -

Per quasi due anni ha vissuto sapendo che in quella casa c’era il cadavere mummificato della madre, senza mai denunciarne la morte. La sconvolgente vicenda è emersa quasi per caso, quando gli agenti del commissariato di Comiso sono intervenuti in un’abitazione di via Righi dopo una segnalazione di furto.

A dare l’allarme erano stati alcuni vicini, insospettiti dalle parole del proprietario dell’appartamento, un infermiere di 58 anni, che diceva di aver sentito rumori sospetti e temeva la presenza di ladri. Quando gli agenti sono entrati nell’abitazione, però, hanno fatto una scoperta ben più inquietante: nella camera da letto, disteso su un letto, giaceva il corpo mummificato di una donna di 96 anni.

Secondo le prime ricostruzioni, l’anziana sarebbe morta nel marzo del 2023 per cause naturali. Il figlio, anziché avvisare le autorità, avrebbe scelto di continuare a vivere con il corpo della madre. Una decisione che potrebbe nascondere un dramma psicologico profondo: un’incapacità a elaborare il distacco, quasi come se recidere il cordone ombelicale con la donna che lo aveva messo al mondo fosse per lui impossibile.

Gli inquirenti stanno cercando di scavare nella psiche dell’uomo, che in questi due anni ha costruito una realtà parallela per evitare di affrontare la morte della madre. Ai vicini raccontava che la donna si trovava in una casa di riposo o era stata ricoverata in ospedale, mentre in realtà il suo corpo era sempre lì, nella loro casa.

Qualcuno, nei mesi scorsi, aveva avvertito cattivi odori provenire dall’appartamento, ma li aveva attribuiti ai bagni chimici di un cantiere vicino. Nessuno avrebbe mai immaginato una verità così macabra.

Ora l’uomo è stato denunciato alla Procura di Ragusa per occultamento di cadavere e truffa aggravata: avrebbe continuato a percepire la pensione della madre anche dopo la sua morte. Ma oltre al profilo giudiziario, resta il nodo di una vicenda che sembra avere radici profonde nella psiche di un uomo incapace di lasciar andare la persona che, per lui, rappresentava tutto.