Notizie
Morte Vincenzo Lantieri, ci sono i primi indagati
Morte del piccolo Vincenzo Lantieri: la prossima settimana dovrebbe essere eseguita l'autopsia per stabilire le cause esatte della morte del bambino; intanto la Procura di Siracusa ha iscritto sei persone nel registro degli indagati
La Procura di Siracusa ha iscritto nel registro degli indagati sei persone per la morte del piccolo Vincenzo Lantieri: un atto dovuto che consente alle persone potenzialmente coinvolte nella morte del bimbo di 10 anni caduto in un pozzo artesiano nelle campagne di Palazzolo Acreide, di nominare propri consulenti perchè assistano all’autopsia che sarà eseguita la prossima settimana. A finire nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio colposo, secondo quanto si apprende, sono sei educatori -che accompagnavano il bambino e un’altra ventina di ragazzi alcuni disabili alla visita a una fattoria didattica prevista dal campo estivo organizzato dalla Fondazione Anffas ‘Doniamo Sorrisi’- e Giuseppe Giardina, proprietario della struttura che i bambini avrebbero dovuto visitare e presidente della onlus. Al vaglio della Procura la posizione della volontaria che si è calata nel pozzo per soccorrere la vittima. I Carabinieri, che hanno eseguito un sopralluogo nella zona dell’incidente con la Procuratrice di Siracusa, Sabrina Gambino, e il sostituto Davide Viscardi, hanno comunque già iniziato a sentire i piccoli testimoni, gli amici della vittima che partecipavano alla visita, che avrebbero però fornito versioni diverse dell’accaduto. Alcuni hanno confermato che il bambino è salito sulla copertura del pozzo saltando e che ha sfondato la botola precipitando già, altri avrebbero riportato un diverso racconto dei fatti. Soltanto nei prossimi giorni sarà possibile ascoltare tutti gli accompagnatori: una eventuale assunzioni a sommarie informazioni nelle vesti di testimoni, prima quindi dell’iscrizione, e non di indagati potrebbe rendere nulli i racconti acquisiti. La Procura vuole anche verificare la tempistica dei soccorsi, chi era responsabile della sorveglianza dei bambini e se il pozzo fosse stato messo in sicurezza. Resta tutto da valutare il racconto di un uomo che abita vicino all’area in cui si trova il pozzo e che detto che Vincenzo abbia parlato con la madre e il padre, chiedendo aiuto. Ma non risulterebbe agli inquirenti che i genitori del bambino, che hanno anche altri due figli, abbiano potuto parlarci. Mentre sui tempi dei soccorsi gli investigatori faranno degli accertamenti. “I vigili del fuoco di Palazzolo Acreide – afferma il Dipartimento dei Vigili del Fuoco e del soccorso civile – sono giunti alla Contrada Falabbia in poco più di dieci minuti dalla chiamata di soccorso ricevuta dalla sala operativa”. Una volta sul posto, i pompieri si sono calati immediatamente nel pozzo recuperando la donna che si era calata per cercare di aiutare Vincenzo, purtroppo nulla hanno potuto fare per salvare il bambino.