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Mostra sull’Etna, “Nel divenire: identità tra vulcano e acqua”

Non solo vulcano attivo con eruzioni ed esplosioni, ma una “Grande Madre” che, come nel mito, custodisce innumerevoli sorgenti d’acqua sotterranee e fonti termali

di Redazione -

Grande successo di pubblico, nel piccolo borgo marinaro di Santa Tecla, per l’inaugurazione della mostra “Nel Divenire: identità tra vulcano e acqua” che vede in dialogo le opere e le installazioni di sette artisti all’interno di uno spazio semisconosciuto: il Consorzio Acque Santa Tecla di Acireale – raro esempio di archeologia industriale legato alla tradizionale coltura agrumicola della Riviera dei Limoni. Sette gli artisti protagonisti del progetto, invitati a contribuire al dialogo con i luoghi, dove acqua e fuoco diventano elementi di ricerca e relazione con il sito. Un’indagine che abbina il linguaggio dell’arte contemporanea a quello della scienza per raccontare l’Etna e le sue molteplici identità: non solo il vulcano attivo, con le sue potenti eruzioni e i fenomeni esplosivi di fumo, cenere e lapilli; ma quella montagna percepita dalla comunità come “Grande Madre”, per la fertilità dei suoli e la ricchezza delle fonti d’acqua e delle sorgenti termali.

All’inaugurazione è intervenuto il sindaco di Acireale, Roberto Barbagallo, che ha sottolineato la valenza del progetto anticipando che si proverà a trasformare il Consorzio in centro culturale, spazio dedicato alla cultura, alla conoscenza dell’Etna e del territorio, della sua storia e del ruolo fondamentale che ha l’agricoltura per l’economia della zona e, in generale, per il pianeta”.

Un impegno che il sindaco Barbagallo condivide con Fabio D’Agata il cui intervento all’inaugurazione ha ricostruito la storia della struttura, fondamentale per gli agrumicoltori dell’acese.

Partecipano per la parte scientifica l’INGV e l’Università di Catania con il Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali che, a settembre, organizzeranno una conferenza  sul tema.