Catania

Obbligo di presentazione per quattro indagati: violenze durante il corteo del 22 settembre

di Sergio Randazzo -

Emergono nuove conseguenze giudiziarie dopo le violenze avvenute durante la manifestazione del 22 settembre a Catania. La Polizia di Stato, su delega della Procura, ha eseguito l’obbligo di presentazione giornaliera alla polizia giudiziaria per quattro persone — di 20, 23, 39 e 52 anni — indagate per gli scontri che portarono al ferimento di diversi agenti. Per tutti vale la presunzione di innocenza fino a eventuale condanna definitiva.

Le accuse e il lavoro della Digos

I quattro sono accusati, in concorso con altri soggetti ancora in via di identificazione, di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, oltraggio e uso di corpi contundenti nel corso di una pubblica manifestazione. Nel fascicolo risultano indagati altri cinque partecipanti.

La Digos etnea ha ricostruito la dinamica degli eventi attraverso l’analisi di filmati e riprese della Polizia Scientifica, individuando i presunti autori delle condotte violente.

Corteo pacifico degenerato in scontri

Quel giorno circa 8 mila persone avevano sfilato nel centro storico fino al porto, dove la manifestazione aveva ottenuto l’ok per avanzare in un tratto aggiuntivo. Al termine del percorso concordato, mentre la maggior parte dei partecipanti si disperdeva, un gruppo riconducibile ai centri sociali ha tentato di forzare il cordone di polizia davanti alla Capitaneria di porto, dando il via ai primi contatti fisici.

Disordini e blocco della viabilità

Respinti dagli agenti, circa 200 manifestanti si sono spostati verso via Dusmet, bloccando per ore il traffico cittadino. La fase più critica si è registrata all’ingresso del porto lato faro Biscari, dove un gruppo, alcuni con aste e bastoni, ha cercato con violenza di sfondare il presidio, colpendo gli agenti e ferendo due funzionari.