Caltanissetta

Omicidio a Gela: arrestato 40enne rumeno per la morte della convivente – VIDEO

La notte del 17 settembre, i militari erano intervenuti dopo la segnalazione del corpo senza vita

di Sergio Randazzo -

I Carabinieri del Reparto Territoriale di Gela hanno arrestato un 40enne di origine rumena, accusato dell’omicidio di una connazionale di 64 anni, avvenuto il 17 settembre scorso in un’abitazione del centro cittadino. L’arresto è stato eseguito in seguito a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Gela, su richiesta della Procura della Repubblica.

Le prime indagini e la svolta

La notte del 17 settembre, i militari erano intervenuti dopo la segnalazione del corpo senza vita della donna. In un primo momento, le testimonianze raccolte sembravano escludere l’ipotesi di una morte violenta: la vittima, secondo i racconti, era rientrata in casa in stato di ebbrezza e si era poi coricata, senza dare altri segni di vita.

Ma le ecchimosi diffuse sul corpo e i rilievi tecnici effettuati sulla scena hanno presto delineato una realtà diversa. Gli approfondimenti investigativi e l’esame autoptico hanno infatti rivelato lesioni compatibili con una violenta aggressione.

Un passato di violenze taciute

Dalle indagini coordinate dalla Procura di Gela è emerso che la donna aveva più volte subito violenze da parte del compagno, mai denunciate per timore di ritorsioni. L’uomo, già noto per la sua indole aggressiva, è risultato essere l’unico sospettato compatibile con il quadro emerso dagli accertamenti.

Le cause del decesso

Secondo la relazione preliminare dell’autopsia giudiziaria, la morte sarebbe stata causata da un “grave politrauma cranico-encefalico e toraco-addominale chiuso”, con lesioni riconducibili a “pugni, calci e urti contro una superficie rigida”, oltre a meccanismi di compressione sul torace e sull’addome. Nel provvedimento cautelare si descrive l’aggressione come particolarmente violenta, con l’indagato che avrebbe “sormontato a cavalcioni la vittima” durante l’attacco.

L’ordinanza di custodia cautelare

Alla luce del grave quadro indiziario, il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Gela ha accolto la richiesta della Procura, disponendo la custodia cautelare in carcere per il 40enne. L’uomo è ora detenuto in attesa degli ulteriori sviluppi dell’inchiesta.