Agrigento

Omicidio Di Falco, custodia cautelare per tre indagati

Sono le decisioni del giudice delle indagini preliminari del tribunale di Agrigento, Giuseppe Miceli

di Sergio Randazzo -

Il giudice delle indagini preliminari del tribunale di Agrigento, Giuseppe Miceli, ha emesso una decisione in merito al caso della morte di Roberto Di Falco, il trentasettenne freddato da un colpo di pistola venerdì sera nel piazzale di una concessionaria al Villaggio Mose. Sebbene il fermo non sia stato convalidato, il giudice ha applicato la custodia cautelare in carcere per i tre indagati coinvolti nel caso. Gli indagati sono Angelo Di Falco, 39 anni, fratello della vittima, Calogero Zarbo, 40 anni, e Domenico Avanzato, 37 anni, tutti residenti a Palma di Montechiaro. La procura ritiene che l’episodio sia stato il risultato di una spedizione punitiva che è sfociata in una tragedia. In particolare, si sospetta che il commerciante avesse un debito legato alla compravendita di auto con la vittima, che lavorava nel settore automobilistico. La dinamica dell’incidente è oggetto di controversie: la procura sostiene che il titolare della concessionaria, picchiato dai quattro uomini, avrebbe sparato in autodifesa quando Roberto Di Falco tentava di colpirlo. Gli indagati, tuttavia, respingono questa tesi, affermando che è stato il titolare della concessionaria a sparare. Al momento, l’arma del delitto non è stata ancora trovata. Gli indagati, hanno difeso la propria posizione ribaltando le accuse e sostenendo la responsabilità del titolare della concessionaria nella sparatoria. Resta una vicenda che ha scosso la comunità locale e ha sollevato interrogativi significativi sulla dinamica degli eventi che hanno portato alla tragica morte di Roberto Di Falco.