Palermo

Operazione antimafia nelle province di Trapani e Palermo, 11 arrestati VIDEO

È stato anche scoperto un caso di turbativa d'asta relativo a una gara indetta dalla società che gestisce la rete elettrica sull'isola di Favignana

di Sergio Randazzo -

Operazione contro la criminalità organizzata nelle province di Palermo, Trapani, Como e Rimini. Dismantellata la famiglia criminale di Salemi, affiliata al mandamento di Mazara del Vallo (Trapani).

I provvedimenti

Undici individui sono stati arrestati: sei sono stati incarcerati e cinque sono stati posti agli arresti domiciliari nell’operazione condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo e eseguita dal nucleo investigativo del comando provinciale dei Carabinieri di Palermo. Complessivamente, sono 23 gli indagati. Le accuse riguardano associazione di stampo mafioso, corruzione, turbativa d’asta, trasferimento fraudolento di capitali, ricettazione e autoriciclaggio.

L’indagine

L’indagine, condotta dai Carabinieri del nucleo investigativo di Trapani, ha rivelato una “convergenza” tra gli interessi illeciti dei criminali di Salemi, esponenti di spicco di Cosa Nostra a Palermo e imprenditori. Tra le scoperte, vi è la falsa attribuzione a due imprenditori palermitani della piena proprietà di quote di una società di capitali “creata ad hoc – secondo quanto ricostruito dai Carabinieri – per eludere le leggi sulla confisca dei beni e facilitare l’utilizzo di denaro proveniente dall’associazione mafiosa nell’acquisto di numerosi supermercati di una nota catena di distribuzione nelle province della Sicilia occidentale”. Tuttavia, l’acquisizione non si è concretizzata a causa di decisioni aziendali.

Giro (presunto) di tangenti

È stato anche scoperto un caso di turbativa d’asta relativo a una gara indetta dalla società che gestisce la rete elettrica sull’isola di Favignana per la costruzione di quattro linee di distribuzione in media tensione e due cabine di trasformazione di media/bassa tensione, “al fine di favorire la vittoria di una società composta da due imprenditori mazaresi”. Infine, sono stati acquisiti “gravi indizi” sul presunto pagamento di tangenti da parte di due imprenditori di Campobello di Mazara per ottenere il contratto di trasporto del carburante necessario per la centrale termoelettrica di Favignana.