Palermo

Stupro di gruppo, gli indagati rinunciano all’abbreviato

Uno dei sette ragazzi coinvolti nell'aggressione è stato già condannato a 8 anni e 8 mesi di carcere

di Redazione -

La sorte dei sei ragazzi palermitani accusati di stupro di gruppo nei confronti di una giovane di 19 anni, avvenuto in un cantiere abbandonato del Foro Italico lo scorso luglio, sarà decisa durante il dibattimento. Gli imputati, attualmente in custodia dallo scorso estate, hanno rinunciato all’abbreviato dopo il rifiuto del giudice ad alcune richieste condizionate per tale procedura alternativa.

I legali degli imputati avevano chiesto tre istanze specifiche

L’interrogatorio in aula della vittima, una perizia sul suo cellulare e la convocazione di un suo amico, con cui aveva avuto contatti la notte dell’aggressione. Tuttavia, il giudice ha escluso l’interrogatorio della vittima e il testimone amico. Quest’ultimo avrebbe dovuto deporre riguardo a una chiamata effettuata alla ragazza poco prima dell’aggressione e a un messaggio ricevuto da lei durante l’evento. Nonostante la decisione del giudice, i legali degli imputati hanno optato per la difesa in dibattimento, che prevede anche la citazione a testimoniare della vittima e del suo amico. La strategia della difesa sembra puntare a mettere in discussione la credibilità della vittima, ma i rappresentanti legali della ragazza affermano che questa tattica cerca solo di sminuire la vittima e metterla in contraddizione.

Il dibattimento inizierà il 15 maggio

Saranno presenti anche le parti civili ammesse, tra cui il Comune di Palermo, associazioni di sostegno alle vittime di violenza, e altre organizzazioni. Uno dei sette ragazzi coinvolti nell’aggressione è stato già condannato a 8 anni e 8 mesi di carcere, una pena superiore alle richieste del pubblico ministero, mentre un altro, minorenne al momento dei fatti, è stato rilasciato con affidamento a una comunità ma successivamente riarrestato per aver pubblicato sui social media post vantandosi dell’aggressione.