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Perché la Befana porta calze piene di dolci

Secondo la leggenda, i Re Magi, nel loro percorso verso Betlemme per portare i loro doni a Gesù Bambino, chiesero informazioni ad una vecchietta

di Sergio Randazzo -

Tradizione legata al giorno di Epifania

Il 6 gennaio si festeggia l’Epifania, che, come dice il detto, “tutte le feste porta via”. Una ricorrenza che vuole ricordare l’arrivo dei Re Magi nella capanna in cui nacque Gesù, ma che oggi, soprattutto per i bambini, si lega alla figura della Befana, la dolce vecchietta che, a bordo di una scopa volante, porta calze piene di dolci ai bambini. Ma da dove nasce tale tradizione? Andiamo a scoprirlo.

La leggenda

Secondo la leggenda, i Re Magi, nel loro percorso verso Betlemme per portare i loro doni a Gesù Bambino, chiesero informazioni ad una vecchietta incontrata lungo la strada per raggiungere la grotta della Santa Famiglia. I Re Magi, una volte avute le indicazioni, invitarono la donna ad unirsi a loro, ma lei rifiutò. Tuttavia, quando i tre erano ormai ripartiti, l’anziana si pentì della propria scelta: preparò quindi un sacco pieno di dolci e si mise alla loro ricerca, senza fortuna. La signora, allora, iniziò a bussare ad ogni porta che incontrava sulla sua strada, regalando dolcetti ad ogni bambino nella speranza che, uno di loro, fosse Gesù Bambino.

FONTE pisatoday.it

Narra inoltre una leggenda che Numa Pompilio, uno dei sette re di Roma, durante il periodo del solstizio d’inverno, avesse l’abitudine di appendere una calza in una grotta per ricevere doni da una ninfa. Così, nel tempo, la Befana ha coniugato tante storie, assumendo i connotati di una strega benevola, generosa dispensatrice di frutti della terra. I suoi doni commestibili, come frutta secca, mele, mandarini, vanno interpretati come offerte di primizie, che, richiamando i semi della terra, esercitano una funzione propiziatoria.