Messina

Poliziotta eroica salva un automobilista colto da malore in autostrada

La figlia dell’automobilista ha voluto esprimere la sua profonda gratitudine attraverso una lettera indirizzata al Dirigente della Polizia Stradale di Messina, Antonio Capodicasa

di Sergio Randazzo -

Un gesto di straordinaria prontezza e professionalità ha evitato una possibile tragedia lungo un tratto autostradale siciliano. Una poliziotta della Polizia Stradale di Messina è intervenuta con sangue freddo per mettere in salvo un automobilista in difficoltà, ricevendo una commossa lettera di ringraziamento da parte della figlia dell’uomo, una cittadina italo-austriaca residente in Austria.

L’auto sbandava, il provvidenziale intervento della polizia

Il padre della donna stava viaggiando in auto con la nipotina, mentre la figlia li seguiva su un’altra vettura. All’improvviso, l’auto dell’uomo ha iniziato a sbandare, segnale evidente di un problema improvviso. È stato in quel momento che una poliziotta della Stradale di Messina, in servizio su un’altra vettura, ha immediatamente attivato la procedura di safety car, posizionandosi dietro il veicolo in difficoltà e obbligando gli altri automobilisti a rallentare. Fondamentale è stato anche il supporto di un autotrasportatore di passaggio, che ha contribuito a bloccare il traffico, garantendo la massima sicurezza. Grazie a questa manovra, l’auto del conducente colto da malore è riuscita a fermarsi senza incidenti.

Soccorsi tempestivi e un finale a lieto fine

La poliziotta è poi intervenuta direttamente, prendendo il controllo dell’auto e conducendola fino all’area di servizio più vicina, dove l’uomo ha potuto ricevere i primi soccorsi. Solo una volta rientrato in Austria, ha scoperto di soffrire di una patologia che gli aveva provocato un improvviso stato di torpore mentre era alla guida.

Il ringraziamento della famiglia: “Eroi silenziosi”

La figlia dell’automobilista ha voluto esprimere la sua profonda gratitudine attraverso una lettera indirizzata al Dirigente della Polizia Stradale di Messina, Antonio Capodicasa. Nella sua testimonianza, ha sottolineato il grande senso del dovere dell’agente, che dopo aver evitato il peggio è ripartita senza clamore, come se fosse la cosa più naturale del mondo.

“Noi italiani dovremmo essere fieri di questi eroi che lavorano in silenzio, con grande garbo e professionalità”, ha scritto nella sua lettera.