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Presidenza Sicilia: la provocazione di Salvini
Alla vigilia della sessione di bilancio e della mozione di sfiducia nei confronti del Presidente della Regione, Renato Schifani, presentata dal centrosinistra all' Ars, arriva la provocazione del leader leghista, Matteo Salvini, sul futuro candidato a Palazzo d’Orleans
E’ una grande partita a scacchi per definire gli equilibri del centro destra – anche in Sicilia -. dopo la tornata elettorale dello scorso fine settimana con le regionali in Veneto, Campania e Puglia
E’ questa la chiave di lettura per comprendere le ragioni che hanno spinto Matteo Salvini a piantare una bandierina sulla prossime candidature alla presidenza della regione siciliana. Si vota nel 2027, salvo slavine ad oggi imprevedibili ma non impossibili
Salvini, in realtà, ha tracciato un asse tra Milano e Palermo, spiegando che se Fratelli d’Italia ha intenzione di puntare al Pirellone, sede della Regione Lombardia, forse la Lega potrebbe rivendicare un nome per Palazzo d’Orleans, Un consiglio
Ma in politica, si sa, soprattutto quando il clima politico è infuocato da scadenze e crisi legate a fattori esterni – come le inchieste che coinvolgono i politici della maggioranza – i consigli diventano degli ordigni la cui potenza deflagrante è direttamente proporzionale alla capacità di dialogo. E siccome, in Sicilia, le tensioni ci sono, quel consiglio è sembrato quasi uno sgambetto al presidente Schifani.
Il nome che ha in mente Salvini non è certo un mistero. Un candidato del centro destra donna a Palazzo d’Orleans sarebbe una novità. Ma Forza Italia e gli altri alleati di governo, con il gruppo di Raffaele Lombardo in testa, hanno rispedito al mittente il consiglio del leader della Lega.
Il mantra di Forza Italia è semplice. I dati – racconta il coordinatore regionale degli azzurri Marcello Caruso – danno ragione a Schifani ed al suo governo e cita Istat e Bankitalia.
Nessun commento da Fratelli d’Italia, in realtà il vero destinatario del consiglio di Salvini.
Adesso si prova a ricomperre questa tensione inaspettata. Tocca a Nino Germanà, che in Sicilia guida la pattuglia leghista, gettare acqua sul fuoco delle polemiche. Ricordando la totale lealtà della Lega verso Schifani e il suo governo.
All’orizzonte c’è una delicata settimana di lavori parlamentari con la legge finanziaria da valutare e la mozione di sfiducia presentata dalle opposizione che incombe come la classica spada di Damocle su governo e maggioranza, non tanto per gli aspetti politici, quando per il risalto mediatico che ne verrà