Attualità

Priolo. Finanziamenti contro l’inquinamento

A Priolo Gargallo il sindaco Pippo Gianni chiede alla Regione di fare da tramite con il governo nazionale per avere finaziamenti contro l'inquinamento del territorio. Il primo cittadino si è battutto più volte in passato sul tema: ambiente, inquinamento e investimenti sulla salute, tuttavia, sensa ricevere l'attenzione da parte di politici regionali e nazionali.

di melania sorbera -

“Ho cercato di sollecitare l’attenzione del governo nazionale e regionale sull’inquinamento ambientale di questa provincia e non solo”, dichiara Pippo Gianni. “Oltre alla mancanza di finaziamenti per far fronte all’inquinamento si aggiugne anche la mancanza di attenzione per la sanità di quest’area. Senza contare la migrazione sanitaria che ogni anno ci costa milioni di euro”.

Quella del “Triangolo della morte” è una storia lunga. Nasce nel 1949, ad Augusta con la realizzazione di RAISOM, il primo complesso di raffinazione che nel 1961 è diventato Esso. Successivamente si sono insediate altre industrie quali: la Liquichimica, poi Sasol, che doveva utilizzare le paraffine lineari per la produzione di bioproteine, la Cogema, l’Eternit, la Sicilfusti, l’Edison, la Celene, una società che produce polimeri, quindi la Montecatini che produce prodotti chimici e petrolchimici. Nel 1953 viene costruita la centrale termoelettrica Enel Tifeo, alimentata con olio combustibile fornito dalla Rasiom, mentre agli inizi degli anni ’70 viene costruita la I.C.A.M. “Impresa Congiunta Anic Montedison”, la centrale termoelettrica Enel di Melilli, il Depuratore Consortile della IAS “Industria Acque Siracusane”, la raffineria ISAB, costruita demolendo oltre 200 abitazioni di Marina di Melilli e cancellando letteralmente quest’ultima dalla carta geografica, ed infine l’impianto di gassificazione e cogenerazione di residui petroliferi della Erg, l’Isab-Energy.

Il primo cittadino si è battutto più volte in passato sul tema: ambiente, inquinamento e investimenti sulla salute, tuttavia, sensa ricevere l’attenzione da parte di politici regionali e nazionali.

L’ultima vicenda giudiziaria sul tema è avvenuta quando gli agenti del Nictas “Nucleo ambientale” della Procura di Siracusa e del Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza di Siracusa hanno sequestrato l’impianto biologico consortile gestito da Ias a Priolo Gargallo, le quote e l’intero patrimonio aziendale della società che gestisce l’impianto destinato alla depurazione dei reflui dell’area industriale siracusana e dei Comuni di Melilli e Priolo Gargallo.