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Privatizzazione acqua, comitato in piazza

La protesta si inserisce in un contesto che riporta alla memoria la vittoria referendaria del 2011, quando milioni di italiani votarono contro la privatizzazione dell’acqua

di tcf -

Torna al centro del dibattito la questione dell’acqua pubblica. Questa mattina davanti alla sede della Città Metropolitana, il “Comitato Vogliamo l’acqua dal rubinetto”, ha protestato contro la procedura di privatizzazione del servizio idrico integrato avviata dall’Assemblea territoriale idrica su impulso della Regione Siciliana. La protesta si inserisce in un contesto che riporta alla memoria la vittoria referendaria del 2011, quando milioni di italiani votarono contro la privatizzazione dell’acqua.

In Sicilia, quell’impegno si è concretizzato in una legge regionale che ha sancito la gestione pubblica del servizio. Nonostante il quadro normativo, la Regione ha commissariato l’Ati di Messina per non aver ancora affidato la gestione del servizio idrico e ha scelto di procedere verso una società mista pubblico-privata. Due bandi pubblici sono già andati deserti, ma il 28 aprile scorso è stato pubblicato un avviso di consultazione preliminare di mercato, passo preparatorio a una nuova gara per la selezione del socio privato della costituenda società “Messinacque”.

Il bando prevede una gestione trentennale del sistema idrico della provincia, con ricavi stimati oltre i 3 miliardi di euro. “Una mossa che punta a rendere l’affidamento più “appetibile” agli investitori privati – denuncia il Comitato – ma che rischia di esautorare i Comuni dalla gestione dell’acqua e di scaricare sulle spalle dei cittadini le conseguenze economiche e gestionali”. L’appello è rivolto dunque agli amministratori della provincia affinché si mobilitano per bloccare il piano di privatizzazione