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Protesta guardiafuochi, Comandatore ‘Non ce la faccio più’

Torna a protestare davanti Palazzo di Giustizia di Gela Salvatore Comandatore, l’operatore guardiafuochi che ha denunciato presunte vessazioni dalla società per la quale ha prestato servizio nel porto isola Eni. L’udienza del processo è stata rimandata a Gennaio, ma l’esito sembra scontato, un nuovo rinvio del Tribunale Civile al Giudice del Lavoro

di finmedia -

Salvatore Comandatore torna a protestare nel piazzale di Palazzo di Giustizia. Dopo aver interrotto il primo sit – in pacifico durato quasi tre settimane di sit in ed essere sentito dai Pm della Procura, l’operatore guardiafuochi è tornato nuovamente nella sua postazione.

Salvatore continua a dormire in auto, nutrendosi solo per necessità. Ritiene di aver subito più vessazioni dalla società “Archimede”, per la quale ha prestato servizio nel porto isola Eni. Nel corso della sua protesta pacifica ha più volte chiesto l’aiuto della comunità gelese. È certo che l’azienda l’abbia messo alla porta per non aver adempiuto all’ordine di sversare idrocarburi in mare. Ricostruzione esclusa dalla società. Salvatore intanto è arrivato al limite e non riesce più ad andare avanti.