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Rendiconto 2020 “bocciato” dalla Corte dei Conti

Il governo Schifani, in sostanza, dovrebbe accantonare già nel prossimo bilancio ben 866 milioni di euro

di Emiliano Di Rosa -

La Corte dei Conti ha sospeso il giudizio di parificazione del rendiconto della Regione Siciliana per il 2020 contestando numerose irregolarità nel conto economico e nel conto patrimoniale, oltre che il risultato di amministrazione, e ha deciso di sollevare la questione di legittimità costituzionale del ripiano del disavanzo di 2 miliardi e 200 milioni di euro che era stato spalmato in dieci esercizi finanziari mentre per i giudici andava fatto in tre anni. Il governo Schifani, in sostanza, dovrebbe accantonare già nel prossimo bilancio ben 866 milioni di euro in attesa del pronunciamento della Consulta. L’assessore all’Economia, Marco Falcone però al momento lo esclude: “Tratteremo subito col governo Meloni, basta una norma interpretativa che dia ragione alla Regione siciliana e che faccia decadere il motivo del contendere”. La partita più consistente riguarda il deficit. Per i giudici la Regione doveva spalmare il disavanzo in tre anni e non in dieci, come ha fatto, per due motivi: non si poteva fare con un decreto legislativo ma serviva una legge e comunque il provvedimento è stato fatto prima che fosse approvato lo stesso decreto legislativo. Sulla questione la palla passa ora alla Corte Costituzionale. Schifani punterebbe ora o ad una norma “salva Sicilia” nella legge di conversione del Decreto Legge “Aiuti” oppure nella legge di stabilità per risolvere questo nuovo contenzioso con la magistratura contabile.