Agrigento

Richiesta di conferma dell’assoluzione per l’ex Comandante Provinciale Vittorio Stingo e 2 ufficiali

La vicenda risale a giugno 2021

di Sergio Randazzo -

I magistrati della procura generale di Palermo, Carlo Lenzi e Giuseppe Fici, hanno richiesto la conferma della sentenza di assoluzione, “perché il fatto non sussiste”, a favore dell’ex comandante provinciale dei carabinieri Vittorio Stingo e di due ufficiali, Augusto Petrocchi e Carmelo Caccetta. I tre erano stati accusati di rivelazione di segreto d’ufficio, ma il verdetto di primo grado, emesso il 24 maggio dello scorso anno dal giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Agrigento, Micaela Raimondo, ne aveva già decretato l’assoluzione.

L’Accusa iniziale

La vicenda risale a giugno 2021, quando il procuratore di Palermo dell’epoca, Francesco Lo Voi, informò Stingo, in maniera del tutto legittima, dell’indagine condotta dal ROS di Palermo che coinvolgeva alcuni militari della Compagnia dei Carabinieri di Licata. L’indagine aveva individuato il maresciallo Gianfranco Antonuccio, accusato di essere parte di un giro di tangenti in cambio di favori e coperture. Secondo l’accusa, Stingo avrebbe rivelato informazioni riservate sul possibile arresto di Antonuccio al capitano Petrocchi, con l’intento di avviare un trasferimento per incompatibilità ambientale.

Le accuse non reggono in tribunale

Secondo la tesi accusatoria, questa fuga di notizie avrebbe avuto come scopo evitare che Antonuccio fosse arrestato mentre era ancora sotto il comando di Stingo. Tuttavia, l’accusa non ha retto durante il processo. Anche Caccetta, secondo le indagini iniziali, avrebbe parlato con un collega per avvisarlo dei rischi. Ma tutte le accuse sono state ritenute insussistenti dal giudice.

Richiesta di conferma della sentenza

In primo grado, le richieste di condanna erano di un anno e sei mesi per Stingo, accusato anche di calunnia ai danni del collega Antonello Parasaliti, otto mesi per Petrocchi e due mesi e venti giorni per Caccetta. Le pene proposte erano state ridotte di un terzo grazie al rito abbreviato. Ora, i magistrati della procura generale di Palermo chiedono la conferma della sentenza di assoluzione emessa dal giudice di Agrigento.

Il Processo di appello

Dopo la requisitoria della pubblica accusa, si sono tenute le arringhe difensive degli avvocati Salvatore Pennica e Santo Lucia. L’udienza conclusiva, con l’intervento dell’avvocato Daniela Posante, è fissata per il 3 dicembre, quando i giudici della Corte d’appello emetteranno la sentenza definitiva.