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Strage Monreale, Russo: Tolleranza zero contro ogni violenza

Non è una coincidenza, non è una profezia

di piero messina per sicilia on demand -

Le nostre città sono diventate un Far West. Mentre la Procura della Repubblica di Palermo e i Carabinieri stanno ricostruendo fatti e responsabili della strage di Monreale, costata la vita a tre ragazzi della cittadini normanna, è il momento di alzare quel velo d’ipocrisia sulla mancata volontà di confrontarci con un mondo, quello giovanile, che sta precipitando nel gorgo della violenza più efferata.

Non è una coincidenza, non è una profezia: Qualche giorno prima della drammatica sparatoria di Monreale avevamo incontrato Massimo, sostituto Procuratore del Tribunale dei Minori a Palermo. E le sue parole preconizzavo la possibilità di un dramma.

“La sicurezza  è molto compromessa dalle baby gang dalle attività criminali svolte dai minorenni. Quando parliamo di microcriminalità di micro c’è soltanto l’età ma è una criminalità che mette in crisi la la sicurezza dei cittadini, la loro libertà. È evidente che c’è una lesione alla libertà e c’è un problema serissimo di sicurezza. E gli strumenti che abbiamo non sono a mio avviso adeguati a frenare questa storia che deve essere come dire letta bene senza ricorrere al buonismo, al vittimismo che fa male. Serve un modello di  tolleranza zero verso ogni forma di violenza da qualunque parte venga. La violenza deve essere bandita, abolita, repressa. Perché non possiamo parlare soltanto di prevenzione facendo discorsi che poi si traducono in chiacchiere.”, spiega Russo

Dall’osservatorio della Procura dei Minori si vede in prospettiva la società che verrà. E non è una bella visione. La speranza di Paolo Borsellino, che auspicava una Sicilia che sarebbe diventata bellissima, resta appunto una speranza: “ no, no questa terra questa terra non è proprio diventata bellissima c’è una disattenzione un incuria che materialmente esprime quella incuria culturale che in cui vivono i nostri giovani. Io sono molto preoccupato. Non ci rendiamo conto di quello che sta accadendo. E non si prendono i provvedimenti che la gravità della situazione merita”, è l’allarme lanciato dal Magistrato.

E’ spaventoso a dirsi e nessuno vuol fare apologia della mafia. Ma con la sconfitta delle cosche stragiste s’è creato – nei territori più fragili delle città siciliane – un vuoto di potere. Lo avrebbe dovuto colmare lo Stato. Non è successo… E le baby gang di oggi sono pronte a diventare i clan di domani. E’ la tesi di Massimo Russo:  “C’è una linea di continuità tra la minore età e poi come dire l’episodio di Messina c’è e c’è una logica e una logica che scorre sul filo del processo di crescita, della creazione dell’identità di uomo di cittadino e della dello sviluppo di un’esistenza fondata o meno su valori fondamentali su cui dovremmo riconoscerci tutti. Quando io dico no alla violenza sempre e comunque da reprimere con tutta la forza con tutta la forza dello Stato possibile e in questo non abbiamo tanti strumenti dobbiamo dare atto io dico onestamente che il decreto Caivano per esempio consente adesso l’arresto in flagranza di minori per la resistenza o la violenza a pubblico ufficiale, mentre prima non era possibile. E dobbiamo andare anche oltre perché quel decreto è stato contestatissimo. Si fanno delle battaglie perse a mio avviso perché con quella logica di buonismo che non porta da nessuna parte a mio avviso.