Palermo

Richiesta di rinvio a giudizio per Galvagno: il presidente dell’Ars si dice “sereno e pronto a chiarire” – VIDEO

A margine del voto sulla mozione di sfiducia a Palazzo dei Normanni, Galvagno ha commentato la richiesta dei magistrati

di Sergio Randazzo -

La procura di Palermo, guidata da Maurizio de Lucia, ha chiesto al gip il rinvio a giudizio per il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gaetano Galvagno, indagato per corruzione e peculato nell’ambito dell’inchiesta sui finanziamenti dell’Ufficio di presidenza e sull’uso dell’auto blu. La richiesta riguarda anche altre cinque persone, tra funzionari e imprenditori.

Tra gli indagati figurano l’ex portavoce di Galvagno, Sabrina De Capitani, l’imprenditrice Marcella Cannariato, moglie del patron di “Sicily by Car” Tommaso Dragotto, e gli organizzatori di eventi Marianna Amato e Alessandro Alessi, ritenuti dagli inquirenti parte del presunto “cerchio magico” del presidente dell’Ars. Contestazioni anche per l’autista di Galvagno, Roberto Marino. L’udienza preliminare è fissata per il 21 gennaio davanti al gip Giuseppa Zampino. I pm Andrea Fusco e Felice De Benedittis contestano vari episodi di corruzione e, in un secondo filone, l’uso improprio dell’auto blu.

A margine del voto sulla mozione di sfiducia a Palazzo dei Normanni, Galvagno ha commentato la richiesta dei magistrati:
“Delle due ipotesi di corruzione, quella sul Capodanno di Catania è già stata archiviata. Mi dispiace che sia rimasta in piedi l’ipotesi di peculato per l’auto, ma confidiamo di chiarire tutto al più presto. Sto anche valutando un giudizio immediato. Siamo sereni: vogliamo dimostrare ciò che forse non siamo riusciti a spiegare prima. C’è la volontà e l’esigenza di risolvere rapidamente quanto è ancora contestato.”