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Schifani “Noi siamo dalla parte del giusto”

Alla fine della maratona parlamentare il presidente Schifani affronta le telecamere col piglio di chi ha vinto una partita fondamentale

di Piero Messina -

“Siamo nella parte del giusto, abbiamo il diritto e il dovere di governare perché ce lo hanno chiesto i siciliani”. Alla fine della maratona parlamentare il presidente Schifani affronta le telecamere col piglio di chi ha vinto una partita fondamentale. “Non ho mai avuto alcun dubbio sull’esito del voto”, ha aggiunto il governatore. E questa volta nessuno può dargli torto, perché dal voto dell’Ars non arriva nessuna sorpresa: la mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni è stata bocciata. 41 a 26 è il risultato finale. Schifani incassa la fiducia e rilancia l’azione del governo, non senza levarsi dei sassi dalle scarpe: combattivo e determinato come poche volte in passato, il governatore ha rivendicato la sua storia politica e personale nella lotta contro la mafia. Attaccando, soprattutto, l’ex premier Conte per la conferenza stampa a Palermo sotto il murales che ritrae Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. “Sono eroi che appartengono a tutti”, ha tuonato il governatore.

Nell’aria aleggiava sempre la vicenda che vede indagato l’ex presidente Cuffaro. La Dc – pezzo fondamentale della maggioranza di governo ha ribadito il aula la sua fedeltà al governo. Ma dopo la Finanziaria sarà necessario riparlare avverte il capogruppo Abbate

Forza Italia e Lega hanno fatto fronte contro la mozione di sfiducia, sottolineando i dati ottenuti dal governo regionale: così mentre il vicepresidente dell’Ars, Luisa Lantieri snocciola i dati di Istat e Bankitalia, il leghista Figuccia si porta avanti col lavoro, ricordando come il parlamento siciliano sia alla vigilia dell’esame di una finanziaria che promette risorse ingenti per l’economia siciliana”.

Adesso per l’opposizione ricomincia una nuova partita. La sconfitta, in fondo, era messa nel conto. Nello De Pasquale (Dem) lancia una mobilitazione nelle piazze, per spiegare ai siciliani che esiste un’alternativa.

Per il capogruppo dei Cinquestelle, Antonio De Luca, “al di là dell’esito del voto, il nostro compito è dimostrare che questo governo non lavora nell’interesse della collettività siciliana”.

Ancora più caustico Ismaele Lavardera (Controcorrente) che parla di “governo di indagati, mentre i dati Agenas parlano di una sanità siciliana allo sbando, nelle liste d’attesa e nei pronto soccorso”. La parola torna all’aula. In attesa della finanziaria e degli sviluppi delle inchieste giudiziarie.