Caltanissetta
Scoperti due arsenali, i clan erano pronti alla guerra
E' di due arsenali sequestrati e di 13 arresti il bilancio di una maxi operazione "Lua Mater" eseguita dalla Polizia di Stato in due diverse ordinanze di applicazione di misura cautelare nei confronti di esponenti delle famiglie mafiose di Pietraperzia e Regalbuto, nell'Ennese
L’hanno chiamata operazione “Lua Mater”, come la dea della mitologia romana. A lei erano consacrate le armi dei nemici sconfitti. E nella vasta operazione della Polizia di Enna sono stati scoperti due arsenali di armi e la conseguente esecuzione di due distinte ordinanze di custodia cautelare nei confronti di 13 persone. Gli indagati, appartenenti alle famiglie mafiose di Pietraperzia e Regalbuto, devono rispondere, a vario titolo, di associazione per delinquere di stampo mafioso, favoreggiamento personale aggravato, detenzione e porto abusivo di armi comuni, armi clandestine e da guerra. L’inchiesta, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura di Caltanissetta, ha portato infatti alla scoperta di due imponenti arsenali nella disponibilità di Cosa Nostra. Durante le indagini, coordinate dal Servizio Centrale Operativo, la sezione investigativa di Caltanissetta del Sisco, la Squadra Mobile di Enna e il Commissariato di Leonforte, hanno rinvenuto e sequestrato 8 fucili, 3 mitragliatori e 9 pistole, nonché il relativo munizionamento. All’operazione, che si è svolta in collaborazione con il personale delle squadre mobili e degli uffici di polizia di diverse città, hanno partecipato 180 agenti della Polizia di Stato che hanno eseguito le misure cautelari ed effettuato numerose perquisizioni.
“Non vedevo un quantitativo così ingente di armi sequestrate dagli anni Novanta”, ha dichiarato il procuratore capo di Caltanissetta Salvatore De Luca durante la conferenza stampa di stamattina. De Luca ha sottolineato l’allarmante presenza di kalashnikov, che se usati correttamente “possono perforare anche le blindature”. Sebbene l’uso esatto di queste armi non sia ancora chiaro, desta forte preoccupazione. “Questo è uno dei distretti d’Italia in cui la criminalità organizzata ha più armi in rapporto alla popolazione”, ha aggiunto. L’operazione conferma che la Cosa Nostra mantiene un apparato militare attivo, sfatando il concetto di “mafia liquida” dedita solo agli affari economici. “Il controllo della Procura e delle forze di polizia ha impedito gravi fatti di sangue”, ha affermato De Luca, sottolineando che la Procura di Caltanissetta si concentra non solo sulle indagini legate alle stragi del ’92, ma anche sulle attuali dinamiche mafiose.