Cronaca
Sedicenne trovato semicarbonizzato a Merì, il legale della famiglia: “Vogliamo chiarezza”
La vicenda è poco chiara sul ritrovamento del corpo del ragazzo semicarbonizzato
“Si trattava di un ragazzo molto perbene che faceva una vita normale, studiava e d’estate andava anche a lavorare a Salina. Secondo il fratello è impossibile che si sia suicidato.
I familiari non credono ad un gesto insano del 16enne
“So che le forze dell’ordine stanno indagando in tutte le direzioni. La famiglia chiede solo chiarezza su quanto avvenuto”. Lo afferma Giuseppe Coppolino, l’avvocato, di Ayman Serti, 16 anni trovato morto due giorni fa a Merì con il corpo in parte divorato dalle fiamme. “So – prosegue il legale – che è stata eseguita l’autopsia ma ancora non conosco i risultati, siamo fiduciosi sull’operato della magistratura. So che si sta procedendo ad analizzare anche il telefono ma al momento non sono a conoscenza di eventuali messaggi mandati da qualcuno che avrebbero indotto il ragazzo a cadere in una trappola”.
Il ritrovamento del corpo del ragazzo
Il corpo semicarbonizzato di un ragazzo di 16 anni è stato ritrovato giovedì sera in piazza Italia ’90, nell’area di parcheggio adiacente il campo sportivo di Merì, piccolo comune a circa 35 chilometri da Messina. Stanno indagando i carabinieri che da un primo esame sul corpo non hanno trovato segni di armi da fuoco o da taglio. Si sta procedendo con gli esami del Dna e i rilievi del Ris di Messina. I militari hanno avviato le indagini a tutto campo. La zona isolata e senza la presenza di telecamera non favorisce le indagini e al momento non si esclude nessuna pista.
Accanto al corpo semicarbonizzato del sedicenne, i carabinieri avrebbero trovato un contenitore con liquido infiammabile. Al momento non si esclude nessuna ipotesi, nemmeno quella del suicidio. I militari stanno interrogando alcune persone della zona e i familiari del ragazzo.
Le indagini dei Carabinieri
I carabinieri hanno ascoltato i familiari del ragazzo di origine marocchina di 16 anni che si sarebbe tolto la vita dandosi fuoco a Merì, in provincia di Messina. I coniugi, un operaio e una casalinga che hanno un altro figlio, sono disperati e non riescono a spiegarsi il gesto del giovane. I carabinieri dopo aver sentito compagni di classe e amici del ragazzo stanno ancora indagando per capire se il 16enne, che di recente aveva cambiato scuola trasferendosi non sia stato in qualche modo vittima di bullismo o sia stato coinvolto in qualche episodio che lo avrebbe potuto spingere a suicidarsi.
La vicinanza del Sindaco di Merì
“Questa è una notizia che ci ha molto rattristato e ha colpito il nostro paese. Siamo vicini alla famiglia del ragazzo e alla comunità marocchina alla quale facciamo le nostre condoglianze. Speriamo nei prossimi giorni, anche dopo l’autopsia, si possa fare maggiore chiarezza su quanto è avvenuto”. Lo dice il sindaco di Merì Filippo Gervasio Bonansinga commentando quanto avvenuto ieri sera nel paese con il ritrovamento del cadavere semicarbonizzato di un giovane marocchino di 16 anni. “Se fosse confermata la tesi dei carabinieri di un suicidio – prosegue il primo cittadino – sarebbe un episodio grave legato al disagio sociale che ci deve spingere maggiormente a riflettere sulla nostra società “.
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