Cronaca

Sentenza Catania, il 21enne tunisino libero è in Lombardia dallo zio, “Sono felice e libero”

L'avvocato Gaetano Pasqualino. "Sta bene, è felice di essere libero ma un po' preoccupato per l'esito della domanda"

di Sergio Randazzo -

Il 21enne originario di Tunisi liberato dal Cpr di Pozzallo dopo la sentenza della giudice di Catania Iolanda Apostolico sta bene ed è stato accolto da uno zio che si trova in Lombardia dove rimarrà in attesa della decisione sull’accoglimento della richiesta di asilo da lui presentata.

Sta bene, è felice di essere libero

Lo racconta a LaPresse il suo legale, l’avvocato Gaetano Pasqualino. “Sta bene, è felice di essere libero ma un po’ preoccupato per l’esito della domanda”, dice il legale precisando che a ora il suo assistito non ha ricevuto alcun decreto di espulsione.La sentenza ha scatenato le polemiche tra il governo e la magistratura in quella che il legale definisce “una intromissione indebita. Ogni volta che un magistrato, un avvocato nell’esercizio delle proprie funzioni viene additato come colui il quale o colei la quale vuole deliberatamente andare contro il governo per motivi politici è fuori luogo, è assurdo e inconcepibile”.

Una persona straniera, pur proveniente da un paese sicuro, non può essere sottoposto a trattenimento

Il provvedimento nato dalla sentenza, spiega l’avvocato, “stabilisce che una persona straniera, pur proveniente da un paese sicuro, non può essere sottoposto a trattenimento per il solo fatto di aver presentato domanda di asilo politico. Questo oltretutto configurerebbe un respingimento collettivo per tutti coloro che chiedono protezione internazionale e provengono da un determinato paese ed è contrario ai principi fondamentali della nostra costituzione ma anche della Corte di Giustizia europea”. “Sulla cauzione poi – ha aggiunto – ha dichiarato la illegittimità in quanto si presenta come unica alternativa allo stato di detenzione e questo non è possibile ma anche impraticabile perché non si può ottenere una cauzione priva di documenti. Il principio fondamentale è che ogni caso va valutato singolarmente caso per caso. Viene finalmente dichiarata l’illegittimità di determinate disposizioni eccessivamente restrittive nei confronti delle persone straniere. Noi nell’ultimo periodo abbiamo assistito ad un susseguirsi di normative sempre più restrittive, ora il ministero vorrà impugnare questo provvedimento con un ricorso in Cassazione”.

FOTO Corriere