Trapani

Sequestrati oltre 670 Kg di hashish, fermati cinque tunisini

Sono indiziati di associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di droga

di Sergio Randazzo -

Una lunga notte di inseguimenti e controlli in mare ha portato a uno dei più importanti sequestri di hashish degli ultimi decenni nelle acque siciliane: oltre 670 chili intercettati e cinque cittadini tunisini fermati dalla Polizia di Stato e dalla Guardia di Finanza di Trapani. L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, ha colto in flagranza i trafficanti durante il trasbordo della droga tra un gommone e un peschereccio al largo della costa di Marsala.

La notte del 20 ottobre, gli agenti della Squadra Mobile di Trapani e della Sezione Investigativa per la Criminalità Organizzata di Palermo hanno localizzato un gommone ad alta velocità nelle acque antistanti la città. Monitorato dai radar del Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza, il piccolo natante ha incontrato un peschereccio tunisino in acque internazionali, dove sono stati documentati il trasbordo e la movimentazione di diversi colli di hashish di grandi dimensioni. Terminata l’operazione, il gommone ha preso rotta verso la costa, ma è stato intercettato in acque territoriali italiane dopo un inseguimento ad alta velocità, durante il quale il conducente ha tentato di gettare in mare parte del carico. I militari hanno recuperato 160 chili di hashish.

In parallelo, le unità aeronavali della Guardia di Finanza hanno raggiunto il peschereccio tunisino in acque internazionali. Durante la fuga, l’equipaggio ha gettato in mare undici colli contenenti oltre 600 chili di hashish. L’abbordaggio è avvenuto a poche miglia dal limite delle acque territoriali tunisine. L’operazione ha portato al fermo di cinque tunisini, tra cui il conducente del gommone e quattro membri dell’equipaggio del peschereccio. Per uno dei cinque, di minore coinvolgimento, è stata disposta la collocazione presso il Centro di Permanenza e Rimpatri di Milo. Entrambe le imbarcazioni sono state sequestrate. Secondo gli inquirenti, il sequestro conferma l’esistenza di rotte consolidate tra Nord Africa e Sicilia occidentale per l’introduzione di hashish. Le autorità hanno sottolineato come l’operazione sia il frutto di coordinamento, professionalità e capacità operative, evidenziando il ruolo strategico del Canale di Sicilia nella lotta al traffico internazionale di droga.