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Sfiducia ad Aiello, se ne riparlerà?

Mozione di sfiducia al sindaco di Vittoria Francesco Aiello. Ieri il consiglio comunale con l'unico punto all'ordine del giorno che però non è stato messo ai voti per mancanza di numero legale. Ma già alla vigilia tutti sapevano che la mozione non aveva i numeri necessari per essere approvata

di Chiara Scucces -

Mozione di sfiducia al sindaco Aiello, ieri doveva essere il giorno della votazione ma c’è stato un nulla di fatto. Ad un certo punto è venuto meno il numero legale e questo non ha permesso di votare la mozione che era stata presentata da tredici consiglieri comunali di opposizione. Ma già alla vigilia tutti sapevano che la mozione non aveva i numeri necessari per essere approvata: il giorno prima infatti si era avuta la decisione del Movimento 5 Stelle e – a sorpresa – le dichiarazioni del consigliere Giacomo Romano , che aveva reso nota la sua volontà di ripensarci e di non votare la sfiducia. Le dichiarazioni della vigilia avevano reso chiaro che non ci sarebbero stati i numeri necessari per giungere alla sfiducia del sindaco. Il consigliere comunale Giacomo Romano, eletto nella lista “Aiello sindaco” che era uno dei più convinti fautori della sfiducia, è tornato sui suoi passi e ha deciso di rientrare nella maggioranza per sostenere il sindaco Aiello. Il Movimento Cinque Stelle aveva già fatto conoscere le sue posizioni e annunciando il “no” alla sfiducia, ribadendo però la volontà di rimanere saldamente all’opposizione, senza assessorati o scambi di favore e aggiungendo che la città ha bisogno di essere governata da un’amministrazione eletta e non può permettersi altri mesi di commissariamento. Gli stessi concetti sono stati ripresi in aula dalla consigliera comunale Valentina Argentino, che ha ribadito il suo no alla sfiducia e, nello stesso tempo, la volontà di restare all’opposizione.  A questo la maggioranza ha fatto provocatoriamente cadere il numero legale per continuare la discussione e la seduta si è chiusa. Dovrà essere riconvocata dalla presidente Concetta Fiore. Prima dello scioglimento si è dibattito anche – sulla base del parere della segretaria – se questa strada è praticabile o se la vicenda riguarda il voto sulla sfiducia possa considerarsi chiusa con la conclusione della seduta.