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Silvio Berlusconi: mercoledì i funerali di Stato

Lutto nazionale e bandiere a mezz'asta

di Emiliano Di Rosa -

Non ci sarà nessuna camera ardente per Silvio Berlusconi domani negli studi televisivi Mediaset di Cologno monzese contrariamente a quanto annunciato in mattinata, una scelta dettata da motivi di ordine pubblico, probabilmente non vi erano le condizioni di sicurezza per quello che sarebbe stato un flusso straordinario di persone. È stato proclamato il lutto nazionale per mercoledì, la giornata in cui si terranno i funerali di Stato nel Duomo di Milano, già issate a mezz’asta le bandiere all’ingresso di Palazzo Chigi, in segno di lutto dopo la morte della figura pubblica che ha segnato più di ogni altra gli ultimi 30 anni della storia della nostra Repubblica. “Apprendo con profonda tristezza la notizia della morte di Silvio Berlusconi, fondatore e leader di Forza Italia, protagonista di lunghe stagioni della politica italiana e delle istituzioni repubblicane, un grande leader politico che ha segnato la storia della nostra Repubblica, incidendo su paradigmi, usi e linguaggi” ha scritto il Capo dello Stato, Sergio Mattarella. Papa Francesco ha inviato un telegramma di condoglianze alla famiglia di Berlusconi esprimendo “sentita partecipazione al lutto per la perdita di un protagonista della vita politica italiana, che ha ricoperto pubbliche responsabilità con tempra energica”. Il carro funebre che trasportava il feretro dell’ex presidente del Consiglio è arrivato a Villa San Martino, ad Arcore, alle 2 e mezza circa dopo aver lasciato l’ospedale San Raffaele di Milano dove il “Presidente” e il “Cavaliere”, così tutti lo hanno chiamato per 30 anni, si era spento in mattinata. Berlusconi era ritornato nella struttura venerdì scorso per essere sottoposto ad “accertamenti programmati” legati alla leucemia cronica di cui soffriva da tempo. “Un personaggio non replicabile e che ha saputo sempre trasmettere generosità”: queste parole sono invece di uno dei suoi avversari politici più agguerriti, Pierluigi Bersani, a cui al di là di una visione profondamente diversa della società, è stato legato da sinceri rapporti umani. L’uomo Berlusconi, poi il politico Berlusconi, lo sportivo, l’imprenditore, il protagonista del gossip e di tante vicende giudiziarie. Negli ultimi 30 anni della storia della nostra Repubblica non vi è nome e cognome più sentito, usato … amato e osannato da tanti, combattuto e detestato da molti altri: SILVIO BERLUSCONI. Non c’è bisogno per nessuno di fare sforzi di memoria: quante volte lo avete, lo abbiamo pronunciato? Più di chiunque altro. Un’analisi serena lo deve descrivere sì come un uomo non in grado di conciliare tutti ma deve anche chiarire che è stato leader politico indiscusso di una parte, il centrodestra, e quindi altrimenti non poteva essere. Protagonista assoluto della politica italiana nella cosiddetta “Seconda Repubblica”, imprenditore coraggioso, dotato di intuizioni uniche, abile nell’interpretare, aggiustare, modificare, modernizzare la televisione e gli strumenti della comunicazione in generale e infine uomo di sport capace di rivoluzionare il calcio e cogliere una serie impressionante di successi con il Milan.