Catania

Stupro Villa Bellini, oggi gli interrogatori di garanzia

Si sono conclusi oggi presso il Tribunale di Catania, gli interrogatori di garanzia dei 4 maggiorenni di nazionalità egiziana fermati per la violenza di gruppo su una 13enne nei bagni pubblici della Villa Bellini di Catania avvenuta nel tardo pomeriggio dello scorso 30 settembre. La vittima si trovava sul posto insieme al fidanzato di 17 anni che è stato immobilizzato dal branco. Alcuni degli indagati, secondo quanto riferito dal procuratore aggiunto Sebastiano Ardita mentre lasciava il Palazzo di giustizia, hanno risposto alle domande del Gip. Ardita ha chiesto la convalida del provvedimento di fermo e l'emissione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti degli indagati. Nelle prossime ore saranno sentiti anche i 3 minorenni davanti al gip del tribunale per i minori. La ragazzina, durante lo stupro, ha cercato più volte di convincere il branco a fermarsi finchè è riuscita a liberarsi, insieme al fidanzato, chiedendo poi aiuto. Ma cosa si può fare per evitare che simili episodi possano ancora accadere. Lo abbiamo chiesto a Deborah De Felice, Docente di Sociologia del Diritto e della Devianza presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Catania

di Bruno Capanna -

Si sono conclusi oggi presso il Tribunale di Catania, gli interrogatori di garanzia dei 4 maggiorenni di nazionalità egiziana fermati per la violenza di gruppo su una 13enne nei bagni pubblici della Villa Bellini di Catania avvenuta nel tardo pomeriggio dello scorso 30 settembre.

La vittima si trovava sul posto insieme al fidanzato di 17 anni che è stato immobilizzato dal branco. Alcuni degli indagati, secondo quanto riferito dal procuratore aggiunto Sebastiano Ardita mentre lasciava il Palazzo di giustizia, hanno risposto alle domande del Gip. Ardita ha chiesto la convalida del provvedimento di fermo e l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti degli indagati. Nelle prossime ore saranno sentiti anche i 3 minorenni davanti al gip del tribunale per i minori. La ragazzina, durante lo stupro, ha cercato più volte di convincere il branco a fermarsi finchè è riuscita a liberarsi, insieme al fidanzato, chiedendo poi aiuto.

Ma cosa si può fare per evitare che simili episodi possano ancora accadere. Lo abbiamo chiesto a Deborah De Felice, Docente di Sociologia del Diritto e della Devianza presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Catania